Due persone fermate, tra cui un assistente capo della Polizia Penitenziaria, e una quindicina di telefoni cellulare sequestrati. 

È il bilancio delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Nuoro sulle falle nella sicurezza nel carcere di Badu ‘e Carros, da dove lo scorso febbraio è fuggito il boss Marco Raduano.

Nel corso dei controlli gli agenti, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria, sono riusciti a recuperare tutti i dispositivi introdotti nel penitenziario di nascosto: uno è stato trovato addosso a un detenuto, altri sono stati rinvenuti nelle celle o in spazi comuni del carcere.

BONIFICHE E ARRESTI – Gli investigatori hanno anche proceduto alla “bonifica” di ogni cella e ogni sezione del penitenziario. 

Secondo ciò che emerso dalle indagini, i cellulari venivano pagati dai detenuti - quasi tutti ristretti nell'ala dell'alta sicurezza, ora indagati per ricettazione - e venivano recapitati a Nuoro all'interno dei pacchi trasportati da un corriere all'assistente capo arrestato Salvatore Deledda, 38enne di Siniscola (l’altra persona coinvolta è Carmela Mele, sorella di un boss del clan Mele di Pianura).

I PREZZI  – Per il singolo telefono si sborsavano dai 100 ai 250 euro, ma tra le transazioni tracciate ne è emersa anche una da 1.200 euro.

Cinque i pacchi che hanno varcato il carcere e uno, rinvenuto nel corso delle perquisizioni stamattina a Napoli durante l'arresto di Carmela Mele, era pronto per la spedizione.

Gli inquirenti hanno, per ora, escluso evidenze investigative che possano far pensare che uno di questi telefoni sia stato utilizzato da Marco Raduano per organizzare la fuga, ma gli accertamenti proseguono.

Le schede telefoniche dei cellulari consegnati erano intestate a cittadini stranieri sui quali sono in corso accertamenti patrimoniali.

«SICUREZZA RIPRISTINATA» – «Il carcere è stato completamente bonificato e sono stati ricostruiti i presidi di sicurezza», dice il capo della Polizia Penitenziaria Amerigo Fusco inviato a Nuoro dopo l'evasione del boss pugliese Marco Raduano. Aggiungendo: «Non esiste un caso Badu 'e Carros: c'è stato un problema di gestione nel caso dell'evasione, ora superato, grazie anche all'intervento dell'amministrazione penitenziaria che si è attivata affinché possa essere ripristinato il target di sicurezza che il carcere di Badu 'e Carros ha sempre dimostrato e continuerà a dimostrare».

(Unioneonline/l.f.)

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Le interviste (Video di F. Ledda):

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