Volevano che il gesto fosse inequivocabile: poco distante dall’auto hanno lasciato una tanica di benzina vuota. Quel serbatoio è servito nella notte tra venerdì e sabato a versare l’accelerante per appiccare le fiamme contro l’auto di Piera Pittalis, stimata avvocata nuorese. È l’ennesima professionista bersaglio degli attentatori in città. Un gesto gravissimo, che in tutta la Provincia ormai vede sempre più nel mirino operatori della giustizia: pochi giorni fa è toccato ad un maresciallo dei carabinieri a Siniscola, alcuni mesi prima sempre nella città baroniese, a un’altra avvocata, Martina Cocco.

L’attentato

Per due giorni la notizia è rimasta riservatissima. Le fiamme sono state appiccate tra venerdì e sabato, in via Monte Nero nel quartiere di Preda Istrada. Una viuzza su cui si affaccia sulla parte posteriore del palazzo del Genio civile, e che in linea d’aria dista più o meno centocinquanta metri dalla Questura di viale Europa.

L’auto era posteggiata in una stradina in forte pendenza, in una zona piena di telecamere. Ma questo non ha fermato il o i malviventi. Come al solito chi ha agito lo ha fatto col buio, armato di una tanica di benzina ha versato il liquido sulla parte anteriore della Nissan Juke dell’avvocata Pittalis, per poi darle fuoco. Il crepitio delle fiamme e l’acre odore hanno svegliato i residenti ed è scattato l’allarme. Sul posto si è precipitata una squadra dei vigili del fuoco di Nuoro che ha spento l’incendio che rischiava di danneggiare altre auto, mentre sul posto si sono precipitate anche le volanti della Questura.

Avvocati nel mirino

Nessun dubbio sull’origine dolosa dell’incendio, gli inquirenti hanno trovato sul luogo la tanica che si pensa sia stata utilizzata per trasportare l’accelerante. Forse lasciata lì di proposito, un gesto ancora più forte per non alimentare dubbi sulla matrice del rogo. Un atto gravissimo. Ora saranno le indagini avviate dalla Polizia a dover far luce su movente e autori. Se il motivo sia legato all’attività professionale della Pittalis oppure ad altro. Sicuramente un gesto che mina non solo la serenità di una donna, una professionista, ma che crea insicurezza in tutto l’ambiente. Un clima che riporta a periodi più bui del Foro cittadino, quando gli avvocati nuoresi erano nel mirino dei malviventi e dove non sono mancati messaggi affidati alle bombe. Oggi invece chi agisce nel buio colpisce quanto di più vicino alla sua vittima, utilizzando spesso benzina e accendino: facile da reperire per chiunque e altrettanto devastante.

Fabio Ledda

© Riproduzione riservata