Un anno intero senza il Trenino Verde. Da Macomer a Bosa Marina, 46 chilometri di binari a scartamento ridotto, con le traversine in legno, che attraversano un paesaggio mozzafiato, a bordo di una carrozza d'epoca del 1913, in una linea ormai bloccata, prima dal Covid, poi dagli incendi del mese di luglio 2021 e lo scorso giugno dal nubifragio, che ha danneggiato seriamente la sede attraversata dai binari. Un danno immenso per l'economia del Marghine e della Planargia. Di fatto, anche in autunno il trenino resterà fermo nel binario morto, in attesa di risposte che non arrivano mai.

«Negli ultimi tre anni abbiamo perso il 90% delle prenotazioni – dice Rossana Muroni, presidente della cooperativa Esedra, operatrice turistica del territorio – e abbiamo dovuto annullare tutte le prenotazioni che arrivano dall'estero e che abbiamo conquistato meritatamente alla borsa del turismo di Milano. Ci avevano garantito che la linea danneggiata dal nubifragio del 2 giugno scorso sarebbe stata riparata in tempi ristretti. Non è stato così. Siamo rimasti fermi tutta l'estate e ora la certezza che anche in autunno la situazione non cambia. Abbiamo dovuto quindi annullare le prenotazioni anche per i mesi di settembre e ottobre. Non ci danno risposte e noi le risposte le dobbiamo dare alle agenzie europee».

Il sindaco di Macomer, Riccardo Uda, aggiunge: «Abbiamo fatto il possibile per far ripartire l'importante servizio turistico, ma l'assessore al turismo non ci ha potuto dare risposte certe. Il problema potrebbe essere riconducibile a chi ha in appalto i lavori di ripristino della linea danneggiata».

A parte il periodo del Covid, il trenino verde ha dovuto accorciare il percorso, poiché nell'incendio di luglio del 2021 le fiamme avevano distrutto le traversine in legno nella tratta tra Tresnuraghes e Bosa Marina, dove i lavori di ripristino dopo due anni sono ancora in corso. Nel 2022 il trenino ha viaggiato da Macomer a Tresnuraghes solo ad agosto e gli inizi di settembre. Quest'anno tutte le prenotazioni sono state annullate, anche per via del nubifragio che si è abbattuto in zona lo scorso 2 giugno, che ha seriamente danneggiato la linea e dove i lavori di ripristino vanno a rilento.  l'unica linea turistica che rischia di essere abbandonata e comunque dimenticata da tutti. 

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