Nell'isola è l'invaso in maggior sofferenza e in bassa Gallura e Baronia sono in atto da tempo restrizioni e razionamenti, con grandissime incognite per la prossima estate. Ad oggi a Maccheronis, come è emerso dal vertice di ieri a Nuoro, ci sono scorte solo per poco meno di due mesi. Gli otto milioni di metri cubi d'acqua a disposizione, non basteranno per dissetare i residenti  in comuni e  frazioni e le centinaia di migliaia di turisti in arrivo.

Per le aziende agricole e pastorali invece niente acqua per irrigare, ma solo per il bestiame. Diga troppo piccola e quest'anno, purtroppo, anche scarsissime precipitazioni. Di aumentare la capacità d'invaso, poco meno di 24 milioni grazie agli ultimi lavori, si parla da dopo la grave siccità del 2003. In quell'anno arrivarono anche per innalzare lo sbarramento, 12 milioni di euro dal CIPE (effettivamente disponibili dal 2005). Da allora una serie di tentativi di realizzare l'opera, tutti falliti.

Ora l'Enas ha praticamente concluso l'appalto per  questo importante intervento. Come ha confermato dopo il vertice di Nuoro, il direttore generale Giuliano Patteri, '«sono state già esaminate le offerte tecniche e in questi giorni sono sotto esame quelle economiche. I lavori verranno appaltati a breve». L'opera dovrebbe essere completata in 4 anni e permetterà di invasare circa 7 milioni di metri cubi d'acqua in più. Per Gian Luigi Farris, Salvatore Ruiu e Martino Sanna, sindaci di Siniscola, Posada e Torpè si tratta di '«una buona notizia attesa da decenni. Ora si rispettino i tempi dei lavori, perché come dimostra la crisi di questi giorni, il territorio ha bisogno di risposte importanti».

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