Assumono una dimensione suggestiva gli antichi riti del Venerdì Santo, in particolare de S'Iscravamentu, poi la processione nelle vie del centro storico, in tutti i paesi del Marghine. A Macomer e Bortigali, in particolare, fede e tradizione rendono spettacolari quei riti le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

Matraculas, Chigulas e Sa Rana sono strumenti che emettono suoni particolari, che coinvolgono i bambini durante la processione, con Su Mamudinu col rito degli strepiti. Sia a Macomer che a Bortigali a curare ogni aspetto delle manifestazioni sono Sas Cunfrarias (le confraternite).

A Macomer l'appuntamento è fissato alle ore 19 di domani nell'antica chiesa di San Pantaleo (parrocchia madre di Macomer). Con costumi risalenti al 1400, si procede con la sacra rappresentazione della deposizione del Cristo dalla Croce, S'Iscravamentu, alternato dai canti della tradizione, quali Miserere e Stabat Mater, oltre a Non Mi Giamedas Maria, eseguiti dal coro Melchiorre Murenu. I canti del coro accompagnano, dopo la deposizione, la processione lungo le vie del centro storico, con il Cristo appena deposto dalla Croce, l'Addolorata e la stessa Croce lignea, che risale al 1400.

Fede e tradizione rendono spettacolare la processione di domani sera a Bortigali, che percorre le vie del centro storico dove si crea un clima particolare, con un mix di devozione, memoria e usanze che resiste nei secoli alle innovazioni. Anche in questo caso a rendere suggestiva e appassionanti i riti sono i canti eseguiti da su coro a Cuncordu. 

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