Questa sera, a Fonni, c’erano proprio tutti: comitati per la difesa della sanità, associazioni di malati oncologici, famiglie, rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria e ordini professionali. E Il sagrato della Basilica dei Martiri si è rivelato fin troppo piccolo per contenere i circa 2000 giunti da ogni dove.

Non un semplice sit-in, ma un vero e proprio grido di battaglia a difesa del diritto alla salute. Manifestando solidarietà al paziente oncologico Gianmichele Angheleddu, a sua moglie Lina Cadau e alle assistenti sociali Anna Gregu e Rosanna Verachi. Cosi come a tutti i malati che affrontano le difficoltà dei percorsi di cura. E, in segno di solidarietà, anche le saracinesche delle attività locali hanno deciso di restare abbassate.

«Quando un male bussa alla porta di una famiglia non avvisa - ha spiegato la sindaca Daniela Falconi - se non fosse stato per Gianmichele, sua moglie Lina e le nostre assistenti sociali, questo caso non sarebbe emerso». E ancora: «Queste mobilitazioni ci insegnano che qualcosa non va. Non chiediamo teste e dimissioni, ma soluzioni concrete per tutti».

A seguire Lina Cadau: «Abbiamo subito un attacco mediatico senza precedenti. Siamo stati accusati dicendo che il documento Asl era falso. L’assessore Doria e chi di dovere si tolgano la corazza, trovando soluzioni immediate per tutti i malati sardi». Il Comitato Sos Barbagia Mandrolisai, con Bachis Cadau, ha ribadito: «Non siamo qui fare da cassa di risonanza a nessun partito. Lavoriamo per un solo partito ed è quello della sanità pubblica, equa ed universale per tutti». E poi: «Alla preoccupazione del cittadino fragile c’è stata una contrapposizione poco giustificabile dell’assessore. Che non condividiamo. Chiediamo che ci siano passi in avanti, con la coesione di tutte le forze politiche». L’assistente sociale Rosanna Verachi: «Abbiamo fatto il nostro dovere raccogliendo le preoccupazioni di Gian Michele e della sua famiglia. Come facciamo con tutti ogni giorno. Ci saremmo aspettati un tavolo di confronto e non porte chiuse». Così Marilena Pintore, di Vivere a Colori: «Siamo qui per continuare la nostra battaglia portando la voce dei malati. Lottiamo per una sanità pubblica gratuita ed efficiente nei nostri territori. Nel centro Sardegna manca la prevenzione. È fondamentale che riprenda l’azione di screening». Don Michele Cadau, fonnese e parroco a Gavoi: «In questa vicenda è mancata la solidarietà. I politici non possono gestire la sofferenza della gente per il loro potere. Questa piazza simbolo di un popolo che si incontra».

Applauditissimo l’intervento di Angheleddu: «Ho solo espresso un qualcosa che non andava. Mi aspettavo di essere ascoltato invece di essere accusato di un documento falso. All’assessore rinnovo l’invito a venire a parlare. In pubblico non in privato».

Presente da Cagliari anche l’avvocato Francesco Caput, offertosi di prestare assistenza legale gratuita ad Angheleddu. A concludere la serata gli interventi dei comitati dall’Ogliastra, Marghine e amministratori.

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