«Aspetta, aspetta Ma... mi hai fracassato le ossa». È la voce di Graziano Mesina che nel primo pomeriggio del 16 novembre del 2021 esce dal cofano dell’auto condotta da Mario Floris, incaricato del trasferimento del latitante dal luogo dove si era nascosto nelle campagne di Bono a Desulo, dove poi sarà catturato. Per la prima volta, i carabinieri del Ros “agganciarono” con certezza Grazianeddu, in fuga dal 2 luglio del 2020. La certezza di essere sulla strada giusta, imboccata mettendo uno dopo l’altro gli indizi lasciati da Nicolò Cossu (noto Cioccolato) e dal nipote del bandito, Tonino Crissantu, ritenuti dagli investigatori coloro che hanno organizzato e gestito in tutti quei mesi la fuga dell’ex Primula rossa del Supramonte, avvenne quel giorno. Il contatto con la banda non venne più abbandonato, in un mese si arrivò a sodali e fiancheggiatori, sino alla cattura nella notte tra il 17 e il 18 dicembre.

Dentro il cofano

Mesina sembrava sparito nel nulla. Le indagini si concentrarono immediatamente sulle persone più vicine a lui ma ben presto si intrecciarono anche con il medico Tomaso Gerolamo Cocco, che tramite Cossu e Crissantu, si era interessato a favorire una giornalista, Giuliana Adamo, che voleva intervistare il latitante per scrivere un libro sul banditismo nell’Isola. 

Il boss e il medico

Cocco si era anche proposto per fare una relazione di incompatibilità carceraria per Mesina, subito dopo la morte delle sorelle per il Covid. Ma i suoi contatti con Crissantu e Cossu hanno consentito di arrivare alla cattura del latitante. Mesina per gli inquirenti è considerato un vero boss, un capo-clan, tanto che per chi lo ha aiutato viene configurata l'aggravante dell'agevolazione mafiosa. 

I covi

Uno dei covi individuati è l’ovile di Bono condotto da Antonio Fadda, dal quale Mesina viene trasferito il 16 dicembre per arrivare a Desulo. Il prelievo e il trasferimento è di mattina, Floris è insieme a Marteddu. Da quel momento l’ex Primula rossa viene affidata ai desulesi. Il primo covo è in una casa di via Roma di Giuseppe Paolo Frongia, dove Mesina rimane sino al 14 dicembre. A casa di Antioco Gioi e Basilia Puddu, dove Mesina sarà arrestato, ci arriva solo quattro giorni prima del blitz, aiutato da Raffaele, Anna e Salvatore Gioi.

Fabio Ledda

Tutti i dettagli su L’Unione Sarda in edicola e sull’edizione digitale

© Riproduzione riservata