Per la seconda edizione della manifestazione “Noi Camminiamo in Sardegna” si punta a migliorare ulteriormente quanto fatto nella prima. Toccherà 72 comuni, per un percorso totale di circa 1000 chilometri che saranno attraversati a piedi da 500 persone: si terrà dal 2 al 7 ottobre, con l’ausilio di guide turistiche e quindici percorsi divisi tra otto destinazioni di pellegrinaggio e sette cammini.

«Le persone che arrivano da fuori potranno verificare la bellezza di quest’Isola, con una storia millenaria e identitaria unica nel suo genere», la presentazione da parte dell’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa. Da parte sua anche un annuncio sui numeri complessivi delle presenze in Sardegna: «I dati di questi primi sei mesi, aggiornati a ieri, sono i più alti di sempre. Abbiamo battuto il 2019, che era stato un anno record, tra arrivi nei porti e negli aeroporti. E anche il turismo religioso fa parte di questa grande offerta turistica, perché i piccoli numeri messi con altri piccoli numeri fanno grandi numeri: la Sardegna ha il maggior numero di feste identitarie e religiose di tutta Italia. Bisogna allungare la stagione, è quello che ci chiedono e il turismo lento e religioso è una delle occasioni più grandi che abbiamo».

La manifestazione, voluta dalla Regione con la Conferenza episcopale sarda, vuole valorizzare le vie cristiane e identitarie percorse nei tempi dai pellegrini, per presentare anche a livello internazionale una proposta strutturata e fruibile di turismo lento e sostenibile che riguarda cammini, destinazioni di pellegrinaggio e itinerari spirituali.

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