Più pioggia, ma concentrata in brevi periodi, e caldo in aumento.  «Un’annata eccezionale sotto il profilo termico in Sardegna». Così il Dipartimento meteoclimatico dell’Arpas definisce il periodo  che va da ottobre 2021 a settembre 2022, nella sua analisi agrometeorologica e climatologica, che traccia le condizioni meteorologiche e le loro conseguenze sul territorio regionale. 

Mentre l’estate del 2023 volge al termine, l’agenzia per l’ambiente rilascia i risultati consolidati dello studio sui dati dell’anno scorso: il dossier mette in luce gli effetti locali del cambiamento climatico, la versa sfida per l’umanità. 

Temperature

«Le medie annuali delle minime», spiegano i tecnici, «risultano in linea o leggermente superiori rispetto alla media climatologica di riferimento, mentre le massime mostrano un’anomalia positiva rispetto alla media climatica decisamente più marcata, con una media di +1.2 gradi  fino a superare +1.5 nella parte Sud-occidentale dell’Isola». Se si scende nel dettaglio della distribuzione territoriale, sul fronte delle minime «è evidente il gradiente altimetrico, con i rilievi del Gennargentu che scendono sotto gli 8 °C. Solo altre piccole zone condividono queste basse temperature», c’è scritto, «e tra queste c’è sicuramente da notare come i monti di Alà dei Sardi siano freddi almeno quanto il Marghine, che è più elevato. Inoltre spicca l’anomalia fredda di Campu Giavesu e Piana di Santa Lucia, la zona a bassa quota più particolare della Sardegna per il regime termico. Si nota inoltre che Monte Limbara, pur elevato quanto il Marghine e posto più a nord, risulti apprezzabilmente più caldo». 

Anche la distribuzione delle massime «mostra una chiara distribuzione altitudinale, con le vette montane frequentemente sotto i 18 °C,  mentre si innalzano fino ai 22 °C comuni sulle coste». Gallura e Baronia risultano più calde della media di oltre 0.5°C. Il Sulcis e la Costa Verde sono più caldi di quasi 2°C.  In mezzo c’è tutto il resto dell’Isola, più caldo della media di quasi 1.5°C.

«Anche quest’annata», spiegano dall’Arpas, «ha avuto quindi massime decisamente sopra la media, e ciò è dovuto principalmente al contributo delle onde di calore estive, frequenti, persistenti e che hanno colpito soprattutto i due terzi occidentali dell’Isola». 

L'andamento secolare delle temperature
L'andamento secolare delle temperature
L'andamento secolare delle temperature

Analizzata anche la mutazione della media delle massime sul lunghissimo periodo: si registra «un quarantennio freddo (1880-1920) con massime costantemente  inferiori alla media, spesso di oltre un grado». Poi «un settantennio altalenante (1920-1990) con massime talvolta inferiori, talvolta superiori alla media, ma con una anomalia più piccola, generalmente inferiore in valore assoluto a 1 °C». E infine un trentennio caldo (1990-oggi) con massime costantemente sopra la media climatica», con scostamenti che in anni recenti hanno raggiunto e superato i +2 °C. «L’annata 2021-2022 si colloca pienamente in quest’ultima tendenza, con un’anomalia che sfiora i +1.5 °C». 

Piogge

Sul fronte delle piogge, «rispetto alla climatologia 1981-2010, le precipitazioni dell’annata confermano l’andamento degli anni successivi al 2017-2018 (un anno particolarmente asciutto), tutti caratterizzati da un’anomalia leggermente positiva».
Su gran parte dell’Isola i cumulati hanno superato generalmente i 600 mm. I  massimi hanno interessato i rilievi principali, con valori anche sopra i 1000 mm su Gennargentu, Montiferru, Limbara e Monti del Sulcis. La località più piovosa dell’annata è stata Pula Is Cannoneris, dove sono caduti 1319.8 mm, seguita da Arzana Sicca d’Erba con 1139.6 mm. Cumulati inferiori ai 600mm si sono avuti nel Sassarese, nella Valle del Coghinas, nell’Oristanese e nel Medio-Basso Campidano. La stazione meteorologica meno piovosa dell’annata è stata Sassari Università, con 375.4 mm.

Rispetto alla media climatica la maggior parte della regione ha ricevuto cumulati in linea o poco al di sopra, sino al 25% in più. Il rapporto è minimo nel Nord-ovest, in particolare nel Sassarese, dove i cumulati sono stati inferiori anche del 50% rispetto alla media. Nel Sud Sardegna invece i valori sono stati al di sopra del 25% e localmente su Cagliari anche superiori del 50%.

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