È una storia tenera e affascinate quella delle tartarughe Caretta a caretta sulla spiaggia di Lu Impostu a San Teodoro. In occasione della nascita degli ultimi esemplari, l’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo ha voluto divulgare la storia che in questi mesi ha incuriosito e tenuto con il fiato sospeso gli abitanti di San Teodoro e i bagnanti che frequentano la nota spiaggia gallurese.

«Nel mese di luglio, un esemplare di Caretta caretta ha deposto le uova in una spiaggia all'interno dell'Area Marina Protetta, a Lu Impostu. Grazie al costante monitoraggio effettuato dal personale dell'AMP Tavolara – Punta Coda Cavallo, in stretta collaborazione con il Comune di San Teodoro, la Guardia Costiera, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale e della Compagnia Barracellare, dopo 58 giorni, lunedì 25 settembre, verso le 3 di notte, sono fuoriusciti i primi 7 piccoli e hanno guadagnato la via del mare con la complicità di una luna scintillante», dichiara Massimo Canu, presidente del Consorzio Gestionale dell’Ente. «A seguito dell’arresto delle emersioni - prosegue Canu - due giorni dopo, in accordo con il Coordinamento regionale e la Rete, si è disposta l’apertura e l’ispezione del nido per valutarne le condizioni e consentire ai piccoli, eventualmente riscontrati intrappolati, di prendere la via del mare». «È stato lì che si è potuto prendere atto della portata dell’impresa compiuta dalla mamma di Caretta caretta - sottolinea con orgoglio Canu - avendo ritrovato 78 uova, 75 delle quali schiuse e 3 non ancora - tanto da renderne necessario il prelievo perché lo sviluppo potesse essere monitorato nell’incubatrice del Centro Ricerca e Sviluppo (CReS) – oltre a 3 piccole tartarughe, rilasciate alla volta del mare all’imbrunire, dopo il transitorio ricovero in apposita scatola termica». «Credo sia fondamentale rendere nota questa storia perché è un esempio straordinario di come l'impegno congiunto delle persone, delle Istituzioni e delle Autorità, possa fare la differenza nella conservazione della biodiversità marina a garanzia dell’ambiente - conclude il presidente dell’Area Marina Protetta, Massimo Canu - è un promemoria destinato a noi tutti, a suggello dell’importanza della comune responsabilità, del lavoro condiviso da continuare a svolgere, a vantaggio della natura, per le generazioni future».

Questa è la storia del nido presidiato dai biologi dell’Area Marina da fine luglio ma oltre a questo, tra agosto e settembre, sono stati ritrovati altri due nidi di cui non si era conoscenza e a svelarli erano stati proprio i sui piccoli abitanti, che inaspettatamente hanno fatto capolino da sotto la sabbia alla volta della mare. Sono in tutto tre, dunque, le mamme tartaruga che quest’anno hanno scelto di deporre a Lu Impostu. Il saluto sulla pagina Facebook del Comune di San Teodoro a quest’ultimo esemplare, filmato al tramonto mentre guadagna la riva, è un “Bon voyage” che sa di viaggi lontani, ma anche un invito a tornare a Lu Impostu, la casa delle tartarughe.  

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