Il Taloro Gavoi paga il comportamento dei suoi tifosi in occasione della partita di domenica scorsa contro la Tharros, finita 3-3.

Negli ultimi istanti del match, stando al rapporto arbitrale e alla testimonianza dell'assistente numero 2, si sono verificati episodi di razzismo da parte di due sostenitori della formazione gavoese, all'indirizzo di un giocatore della Tharros, con frasi discriminatorie per motivi di razza. Per questo, la società è stata ritenuta direttamente responsabile e ha ricevuto la sanzione dell'obbligo di disputare una partita a porte chiuse.

La squalifica è assegnata con la condizionale, perciò rimane sospesa per un anno (e il Taloro potrà avere i tifosi allo stadio domenica contro la Ferrini) nel quale il club sarà sottoposto a un periodo di prova. Nel caso in cui dovessero esserci altre intemperanze dei propri sostenitori, la condizionale sarà cancellata e la squalifica si sommerà all'eventuale ulteriore sanzione. È invece immediatamente esecutiva la multa da 200 euro sempre per il Taloro, per ingiurie agli arbitri dagli spalti durante la partita e presenza di persone non autorizzate in campo dopo il fischio finale.

LA REAZIONE

 «Siamo sorpresi. Nessuno ha sentito né segnalato questi insulti, eravamo assieme al terzo tempo con la Tharros», il commento del presidente del Taloro Gavoi Mathias Urru. «Sono abbastanza convinto che non sia successo niente, a fine partita l'assistente era rammaricato per la reazione dei tifosi alle sue decisioni e ci siamo subito scusati, ma non ha parlato di frasi razziste. Sono dispiaciuto, come società siamo sempre stati molto attenti e sensibili su questo tema e sul voler favorire l'inclusione».

© Riproduzione riservata