«Fortza Paris per l’Einstein Telescope». È il messaggio inviato, da Roma, dal governo italiano per lanciare ufficialmente la candidatura dell’ex miniera di Sos Enattos, a Lula, quale sede del prestigioso osservatorio delle onde gravitazionali.

Una “sfida” che vede la Sardegna in lizza con il Limburgo, regione al confine tra Olanda e Belgio, ma che l’Italia è «convinta e determinata a vincere». 

Lo ha ricordato la premier Giorgia Meloni, giunta alla conferenza, nella sede dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, in leggero ritardo a causa degli impegni istituzionali, ma che dal palco ha ribadito che la Sardegna «è il luogo perfetto» per realizzare il progetto e per questo «il governo e tutte le istituzioni coinvolte sono concentrate affinché la candidatura abbia successo».

L’ET – ha detto Meloni -  può infatti rappresentare «il simbolo di un’Italia che vuole guardare verso l’alto, ma che vuole anche ricordare a tutto il mondo che noi italiani siamo capaci di grandi imprese e di pensare in grande». «Dobbiamo essere all’altezza delle persone che hanno fatto grande il nostro Paese», ha aggiunto Meloni. «Non ci manca niente: abbiamo la storia e le competenze scientifiche e, come detto, anche il luogo perfetto per ospitare questa infrastruttura straordinaria».

ET, ha concluso la premier, «è un enorme balzo in avanti nella nostra capacità di comprendere il cosmo. Politicamente, invece, è un modo per far tornare la ricerca italiana e anche quella europea maggiormente centrali rispetto al passato». Insomma, «una grande opportunità di indotto, per la Sardegna e per l’Italia», nonché «una sfida assolutamente alla nostra portata».

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Dal canto proprio, la ministra del Lavoro Elvira Calderone ha fatto il punto sull’indotto stimato del progetto: «Il costo dell’opera stimato è di 1,7 miliardi, ma l’impatto totale generato sarà di circa 6 miliardi di euro».

Dal canto proprio, il professor Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica e coordinatore del team scientifico Einstein Telescope, ha ricordato cosa rende Sos Enattos il luogo ideale per ET, dalla bassissima sismicità alla minima densità abitativa.

A Roma anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il sottosegretario Mantovani, il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Antonio Zoccoli ed Ettore Sequi, capo della delegazione italiana nel Board of Governmental Representatives di Einstein Telescope.

«L'Italia è competitiva per qualità della ricerca e competenze tecnico scientifiche. Per essere protagonisti non sarà facile, la concorrenza è agguerrita», ha detto Tajani dal palco. «Ma – ha aggiunto – dobbiamo essere ottimisti, l'ottimismo porta alla vittoria».

Trasferta nella Capitale anche per il governatore Christian Solinas, che nel suo intervento ha sottolineato la stretta collaborazione non solo tra Regione e Governo, ma anche quella con istituti di ricerca e università.

«Einstein Telescope – sottolinea Solinas – rappresenta la più grande sfida scientifica e tecnologica, un progetto straordinario che consente di consolidare l’immagine di una Sardegna come ecosistema favorevole agli investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo. Stiamo svolgendo un importante percorso di riconversione di tutto il nostro sistema minerario con progetti di questo tipo, a partire dal pozzo della miniera del Sulcis, che diventerà una torre di distillazione di un gas nobile come l'argon, fino alla Einstein Telescope e al radiotelescopio di San Basilio che già esiste. Tutto questo consolida anche un modello di sviluppo alternativo che, attraverso l'investimento nella scienza, rappresenta anche una ricetta contro lo spopolamento e per il rilancio delle zone interne». «Per noi – ha concluso Solinas - è una grande scommessa, uno straordinario percorso che non vediamo l’ora di iniziare».

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