I giochi di guerra nel Golfo degli Angeli preoccupano la deputata sarda Francesca Ghirra (Avs). Le sue perplessità, già sollevate al ministro Crosetto in merito alle servitù militari in Sardegna e sui ritardi nella liquidazione degli indennizzi  per i Comuni, non si placano davanti alle «imponenti attività» dell’esercitazione Mare Aperto che «vede impegnati 9.500 militari di 22 nazioni, dirette a testare le capacità operative nel Mediterraneo, con la partecipazione delle università italiane e il coinvolgimento di molte decine di studenti».

L’iniziativa – continua la deputata in un comunicato – «sarà coordinata dalla Marina italiana e si svolgerà fino al 27 maggio, impegnerà oltre cento tra navi, caccia, sommergibili e droni; il teatro dell’esercitazione avrà come centro la Sardegna, in particolare il poligono di Capo Teulada, ma avrà un’estensione amplissima. Si tratterebbe della più grande esercitazione militare internazionale mai coordinata nel Mediterraneo dalla Marina italiana e saranno coinvolti anche 13 atenei italiani». 

«A detta del ministero, la presenza degli studenti e dei docenti, in un rinsaldato rapporto ormai pluriennale, evidenzierebbe il costante impegno della Marina militare nel promuovere la cultura del mare quale importante elemento per la crescita e la prosperità dell’Italia, ma  – sostiene Ghirra – il coinvolgimento degli atenei è in contrasto con l’articolo 11 della Costituzione e la promozione della cultura della pace e della risoluzione amichevole dei conflitti. Mare aperto 2024 non si configurerebbe come un’esercitazione qualsiasi ma si inquadrerebbe, invece, in una prospettiva immediatamente operativa, in funzione delle esigenze legate alle crisi aperte nell’area mediterranea».

Da qui una nuova interrogazione ai ministri della Difesa e dell’Università e della Ricerca, per capire se «ritengano le attività esercitative descritte come educative per gli studenti» e per chiarire «quali sarebbero i contributi per lo sviluppo sostenibile della Sardegna volti a incrementare la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico, l'innovazione, anche in chiave duale, nonché programmi di sviluppo industriale e civile, annunciati».

(Unioneonline/v.f.)

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