Le sedi d’esame lontane da casa, i costi per raggiungerle troppo alti. Così i docenti sardi precari, che devono sostenere le prove orali del concorso scuola fuori dall’Isola, si trovano di fronte a «una grave discriminazione rispetto ai colleghi del resto d'Italia, che con 30 euro di biglietto e un semplice treno possono agevolmente raggiungere la sede di colloquio alla quale sono stati destinati».

Lo dichiara l'assessora della pubblica istruzione della Regione Sardegna, Ilaria Portas. «Un insegnante sardo - sottolinea l'esponente della giunta Todde - deve spendere il doppio del tempo in viaggio, prendere un aereo, e ciò non ha lo stesso prezzo di un treno, né la stessa frequenza di tratte, e sicuramente deve poi dormire fuori casa. Oltre al denaro e al tempo - aggiunge - consideriamo anche il disagio che tutto questo crea al docente e alla sua famiglia».

« Ancora una volta, per quanto riguarda il tema scuola e istruzione, dobbiamo prendere atto di come non si sia tenuto conto delle specificità isolane. Siamo al fianco degli insegnanti in questa giusta battaglia e ci attiveremo nelle prossime ore per intraprendere interlocuzioni con il ministero dell'istruzione e verificare la disponibilità per portare definitivamente a risoluzione le difficoltà degli insegnanti sardi», conclude Portas.

(Unioneonline/v.f.)

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