Precari da anni, isolati. E per questo anche discriminati. Sono centinaia (su 1283 che hanno superato lo scritto) i docenti sardi che dovranno attraversare il mare per sostenere la prova orale del concorso per la stabilizzazione: le sedi d’esame sono Campania, Basilicata e Marche. Nessuna di queste regioni è servita da collegamenti diretti in continuità. Le spese previste quindi, fra viaggio e pernottamenti obbligatori, si preannunciano alte. E in alcuni casi proibitive. 

La denuncia è della Flc Cgil regionale, che fa appello al ministro affinché rimuova «l’oggettivo svantaggio che potrebbe anche comportare l’impossibilità di sostenere la prova», e alla presidente della Regione e alla Giunta «affinché promuovano azioni utili nella stessa direzione».

«I collegamenti verso la Campania, la Liguria e le Marche, così come verso altre regioni d’Italia, sono assai limitati, disagevoli e assai costosi», attacca  la segretaria regionale Flc Cgil, Emanuela Valurta, sottolineando che il bando concorsuale del ministero dell’Istruzione ha previsto l’accorpamento delle sedi di svolgimento delle prove «in base a criteri esclusivamente numerici, senza tenere minimamente in considerazione le specificità dell’Isola e, anzi, penalizzando gli aspiranti docenti sardi rispetto ai colleghi delle altre regioni».

La Flc ricorda che la Costituzione sancisce il "principio dell’uguaglianza formale e sostanziale tra i cittadini e il dovere della Repubblica è rimuovere gli ostacoli che limitano la loro partecipazione alla vita del Paese”. 

Un dettato semplice  «decisamente ignorato dal ministero visto che i disagi, l’impegno economico e temporale richiesto ai docenti della Sardegna, potrebbero indurre serie difficoltà e persino la rinuncia da parte degli stessi candidati stessi».

(Unioneonline/E.Fr.)

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