«Basta suicidi in carcere». Lo hanno chiesto a gran voce i rappresentanti della Camera penale di Cagliari, riuniti oggi davanti al palazzo di giustizia del capoluogo per un flash mob. Con loro anche i garanti dei penitenziari sardi e le associazioni in difesa dei detenuti. Durante l’iniziativa sono stati elencati i nomi delle trenta croci piantate dentro le carceri di tutt’Italia, con tanto di date e città in cui è avvenuto il decesso.

La manifestazione per lanciare un grido d'allarme e chiedere che si intervenga al più presto. «Ormai il numero dei suicidi è talmente elevato che praticamente è il doppio di quelli che si verificano all'esterno che riguardano detenuti - ha detto Franco Villa, presidente della Camera Penale di Cagliari -. A questi bisogna aggiungere quattro poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita nel 2024». I suicidi, ha precisato Villa «sono un sintomo di un malessere generale dei nostri detenuti perché sono in condizioni di sovraffollamento carcerario - ha aggiunto - c'è una sanità penitenziaria che è assolutamente allo sbando, ci sono troppi detenuti tossicodipendenti e malati psichiatrici all'interno delle nostre carceri. Questo determina una situazione esplosiva».

Tra le soluzioni in breve tempo evidenziate da Villa ci sono «l’amnistia e l’indulto per ridurre la pressione carceraria». Nel lungo tempo, alcune possibilità potrebbero essere «le attività di housing, cioè fornire delle case a coloro che possono andare in misura alternativa». Ma di emergenza parla anche la garante regionale delle carceri, Irene Testa, secondo cui siamo di fronte a «un’urgenza insieme a un’emergenza. L'urgenza è quella da parte della politica e del legislatore di intervenire e l'emergenza è che le carceri non possono essere lasciate in queste condizioni: non serve né ai detenuti e né alla società». Poi l’allarme della garante: «Se non vogliamo aspettare altre condanne dalla Corte Europea dei dei diritti dell'uomo dobbiamo intervenire sul grave sovraffollamento che affligge i nostri penitenziari. La politica deve avere il coraggio di assumersi delle responsabilità, varando provvedimenti che siano deflattivi in qualche modo perché altrimenti il problema non si risolve».

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata