Accusati di diversi reati commessi contro altri gruppi di tifoserie organizzate, cinque Sconvolts hanno patteggiato la pena a tre anni e due mesi. Anche Andrea Cossu, ex calciatore rossoblù, ha scelto la via dell'applicazione della pena su richiesta delle parti: sei mesi convertiti in una multa

La vicenda risale allo scorso luglio quando è scattato il blitz della Digos di Cagliari con l'esecuzione di diciotto misure cautelari in un'inchiesta, coordinata dal pm Danilo Tronci, che ha visto coinvolti 36 ultras accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, rissa, lesioni, danneggiamento, resistenza, tentato omicidio, minacce, estorsione, rapina, spaccio.

Come emerso dalle indagini, il gruppo per anni avrebbe organizzato risse, spedizioni punitive, aggressioni ai tifosi rivali in strada o nelle strutture che li ospitavano, assalti ai bus, minacce. Il tutto fino al febbraio 2022.

Tra gli indagati che avevano avuto delle misure cautelari, in cinque hanno scelto la via del patteggiamento a 3 anni e due mesi. Si tratta di Michele Urru, Stefano e Mattia Secci, Manuel Arru, Matteo Sciarrone difesi dagli avvocati Marcella Cabras, Herika Dessì, Mario Canessa, Marco Lisu, Francesco Mele e Marco Cogoni.

Coinvolto anche l'ex calciatore Andrea Cossu (difeso da Leonardo Filippi), accusato di concorso esterno nell’associazione e senza alcuna restrizione. Anche Cossu ha scelto di patteggiare sei mesi, convertiti in multa.  

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