Sono 7.000 le persone attualmente assistite dai circa 700 volontari della Croce Rosa di Cagliari in ogni ambito: sanitario, psicologico e alimentare. La stragrande maggioranza di coloro che si rivolgono alla sede di viale Merello è composta da chi vive nel capoluogo. «Un numero triplicato rispetto a prima della pandemia. E ogni giorno questa cifra continua a salire senza distinzione di nazionalità: metà sono italiani, l’altra metà stranieri», dice la presidente della sezione cagliaritana dell’organizzazione, che ha presenziato stamattina alla cerimonia per la Giornata mondiale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

L’associazione internazionale quest’anno celebra i 159 anni dalla sua fondazione e i 195 dalla nascita, l’8 maggio, di Henry Durant, fondatore della Croce Rossa. L’evento, svoltosi nel piazzale della sede cagliaritana in viale Merello alla presenza di autorità civili e militari e accompagnato dall’esibizione della banda musicale della Brigata Sassari, è stato anche l’occasione per inaugurare il nuovo mezzo Doblò per il trasporto delle persone con difficoltà motorie e per visitare l’ex ospedale sotto la grotta allestito per la cura dei feriti durante la Seconda guerra mondiale.  

«Le attività principali che svolgiamo», prosegue Fernanda Loche, «riguardano la prevenzione sanitaria con screening gratuiti, il trasporto dei malati, l’aiuto alle persone che vivono per strada e alle famiglie che hanno bisogno di generi di prima necessità e assistenza psicologica. Questo per quanto riguarda quello che facciamo a Cagliari e nel resto dell’Isola. A livello internazionale la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa sono impegnate nell’assistenza sui fronti più caldi del pianeta: dal Sudan all’Ucraina, passando per l’aiuto ai terremotati in Turchia e Siria».

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