La pena più alta, quattordici anni e otto mesi di carcere, è quella inflitta al quarantenne cagliaritano Alessandro Bruno, ritenuto uno dei capi dell'associazione criminale. Ma sono complessivamente venti le condanne pronunciate ieri dal gup Simone Nespoli contro i vertici di tre diverse bande dedite allo spaccio di droga in tutta l'Isola. Si rifornivano da Olanda e Spagna e facevano arrivare la droga a Cagliari, nel Sarrabus, nel Sulcis e nel Medio Campidano.

Sono le organizzazioni criminali al centro di una complessa indagine iniziata nel 2008 e sfociata in un maxi blitz dei carabinieri del Nucleo investigativo provinciale: le misure cautelari disposte dal gip Cristina Ornano nel 2011 avevano riguardato 25 persone.

Ieri la pioggia di condanne al termine del rito abbreviato: inflitti a Danilo Serra 14 anni, 3 mesi e 10 giorni di reclusione, Guido Magliani (14 anni), Davide Tesio di Quartu (14 anni), Corrado Pisano (13 anni e 4 mesi), Bruno Banchero (12 anni), Efisio Usai (10 anni e 2 mesi). Sette anni e quattro mesi per Dario Atzeni, Sandro Cirio, Maurizio Figus, Mattia Pibiri, Stefano Pilleri, Felice Spinetti e Franco Tesio. Ancora: Emanuele Putzu è stato condannato a 7 anni, Alessio Busonera e Giuliano Meloni a 6 anni e 8 mesi, Bruno De Santis e Mario Tonlorenzi a 6 anni, Marco Bondavalli a un anno e 8 mesi.

I sodalizi criminali erano stati scoperti grazie alle intercettazioni telefoniche: le conversazioni captate dai militari avevano ricongiunto i fili di collegamento tra i boss (ai quali sono andate le pene più alte, per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di marijuana, hascisc, cocaina e eroina) e i componenti delle bande che si occupavano di piazzare gli stupefacenti sul mercato.

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