«Conosco i problemi del centro storico. Tanto che da una parte emetto le ordinanze per affrontarli. Il problema è farle rispettare: molti ragazzini e certi commercianti fanno i furbi. So che certe cose vanno migliorate». Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu parla all’indomani dell’assemblea che ha visto riuniti i residenti di Marina, Stampace, Villanova, Castello: quattro rioni, stessi disagi. Che si chiamano chiasso, mancanza di sicurezza (reale o percepita), Ztl non rispettate, assenza di parcheggi. Tutti, dalla scuola media di via Piceno, hanno puntato il dito contro il Comune, considerato colpevole di non intervenire per arginare i fenomeni. 

E lì, dall’altra parte del dito,  siede Truzzu, con l’elenco delle cose fatte e da fare per dare risposte. Accanto, anche la lista delle peripezie, burocratiche e non, con cui si deve confrontare. 

Innanzitutto, la novità: «Nel centro storico arriveranno gli steward», annuncia, «la giunta ha stanziato un finanziamento di 50mila euro per la Camera di commercio che, con la associazioni di categoria, dovrà portare in strade e piazze della movida personale formato che contribuirà a mantenere l’ordine pubblico». Nessun ruolo sanzionatorio o repressivo: «Avranno un compito educativo e di dissuasione». Monitoreranno, insomma, e consiglieranno ai più giovani di non fare fesserie.

Se dovesse succedere, la competenza è di altri: «Su mia accesa sollecitazione, la Prefettura», sottolinea il sindaco, «dopo un’interruzione a settembre, ha deciso di riattivare la task force composta da polizia locale e  di Stato, dai carabinieri e dalla Guardia di Finanza che pattuglierà le zone più sensibili  dalle 18 fino alle 2». 

Quando si vedranno i primi steward? «Spero il prima possibile», auspica Truzzu. Che ha messo i soldi per sostenere l’iniziativa. Come ha fatto per riattivare le telecamere puntate sui varchi delle zone a traffico limitato. Ma bisogna fare i conti con la burocrazia: «Il Comune ha avviato la procedura per la sostituzione nel 2019. A oggi devono ancora essere accese», dice Truzzu, che sembra allargare le braccia, «conto che succeda presto, subito dopo il collaudo». E quando sarà, arriverà un’altra risposta alle lamentele dei residenti: «Riserveremo ampie zone alla sosta delle loro auto. Con le telecamere sarà possibile controllare». 

Il primo cittadino ha il quadro chiaro. E conosce anche i limiti della suo raggio d’azione. Quelli che discendono della leggi e gli altri che derivano dalle azioni di viola le regole. «Sappiamo quali sono i locali, soprattutto alla Marina, che non rispettano le leggi. Siamo intervenuti più volte, anche con provvedimenti di chiusura nei confronti di chi vendeva alcolici ai minorenni». Ma i gruppi si organizzano, «mandano il maggiorenne e aggirano l’ostacolo. E certe attività sulle quali si è agito con la sospensione della licenza, poco dopo hanno riaperto con una società intestata ad altro soggetto: la legge lo permette. Noi a quale punto abbiamo le mani legate». I ristoratori esondano dalle concessioni? «I controlli della polizia locale sono costanti. Ma le attività sono tante, impossibile monitorarle tutte ogni sera». Ed è impensabile garantire una presenza massiccia di forze di polizia per tutta la notte: «Ci sono i turni, i contratti. A una certa ora il personale deve smontare», ricorda Truzzu. 

Il sindaco ha ascoltato le istanze dei residenti. E tiene a sottolineare: «I problemi esistono. Ma non sono solo di Cagliari: parliamo di un fenomeno nazionale che interessa tutte le città più importanti. Da noi nel fine settimana arrivano ragazzi non solo dall’hinterland, ma dall’intera provincia e anche dall’Oristanese». E il centro viene travolto dai grandi numeri. 

Truzzu chiude annunciando un’altra scadenza: «In settimana arriverà in commissione il nuovo regolamento di pubblica sicurezza. La giunta lo ha approvato a dicembre 2021», puntualizza, «c’erano dei correttivi da apportare. Un anno, o quasi, mi sembra un tempo più che sufficiente». Tra i punti del provvedimento, il Daspo urbano: via da Cagliari chi non rispetta le regole.

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