È il 13 dicembre 2009 quando Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio, viene aggredito dopo un comizio per il tesseramento del Pdl in piazza Duomo, a Milano.

L'aggressore, Massimo Tartaglia, 42 anni, viene subito arrestato.

Per compiere l'aggressione l'uomo utilizza una statuetta del Duomo, di quelle che si vendono come souvenir: è con quella che colpisce il premier al volto.

Dopo il ferimento, Berlusconi perde molto sangue dalla bocca e dal naso, si accascia a terra, viene caricato sulla sua auto e portato al San Raffaele. "Sono un miracolato, ma sto bene", dirà al suo arrivo in ospedale.

La tac dei medici riscontrerà lesioni al volto, la frattura del setto nasale e di due denti, si deciderà di tenerlo sotto osservazione per le successive 48 ore.

L'aggressore non ha precedenti penali, messo in salvo dalla folla che voleva linciarlo, Tartaglia lavora in una impresa del padre che produce schede elettriche. Nella stessa serata emergerà che l'uomo è in cura - da diversi anni - per problemi psichici.

(Redazione Online/s.a.)

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