Il 15 novembre 1993 torna a casa dopo 123 giorni - quasi quattro mesi nelle mani dei banditi - Miria Furlanetto, 56 anni, moglie del notaio Gianfranco Giuliani, rapita a Olbia il 15 luglio.

La donna, liberata di domenica, intorno alle 21, nelle campagne di Corte, alla periferia di Nuoro, arriva nella caserma dei carabinieri solo alle quattro del mattino.

"Forse ha vagato, disorientata, per sette ore come dice la versione ufficiale", scrive L'Unione Sarda. "Più probabilmente c'è stata una lunga sosta a casa di un garante, un uomo di fiducia dei banditi e dell'emissario del notaio, mentre si procedeva al pagamento del riscatto".

Si parla di un miliardo e 350 milioni di lire, poco meno della metà della richiesta iniziale che viene fatta all'inizio del sequestro. Riscatto pagato in mare dal marito della donna, dopo un lungo viaggio in gommone da Olbia a Cala Girgolu.

La donna sta bene, ha solo un'infiammazione agli occhi dovuta all'uso prolungato delle lenti a contatto, e ha potuto riabbracciare il marito e la figlia Alessandra.

"Sono stata trattata con il massimo rispetto e con molta umanità", ha sostenuto la Furlanetto, raccontando di aver cambiato "prigione" otto volte, che il vitto era "ottimo e abbondante" e che ingannava il tempo giocando a carte con uno dei suoi rapitori.

(Redazione Online/s.a.)

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