Seicento posti di lavoro a rischio salvabili solo dall’intervento del Parlamento. Un impegno tempestivo a livello politico richiesto dall’appello a deputati e senatori sardi affinché sostengano la richiesta della Filctem Cgil di modificare l’articolo 177 del Codice degli appalti: “Secondo il testo attuale – spiega il segretario regionale Filctem Cgil Francesco Garau - entro l'anno le società che hanno avuto in concessione diretta, senza gara d'appalto, la gestione di lavori, servizi pubblici o forniture di energia, gas e rifiuti, dovranno esternalizzare l’80% delle concessioni sopra i 150 mila euro”.

In Sardegna la vertenza riguarda il settore elettrico, con 600 posti di lavoro Enel a rischio e “un prevedibile aumento dei costi economici e sociali, con impatti negativi destinati a scaricarsi anche sul costo del servizio e, dunque, sulle bollette di famiglie e imprese”. Il potenziale aumento dei costi e le perplessità sulla norma sono stati espressi al governo nazionale con una presa di posizione pubblica anche dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera).

La battaglia dei sindacati per modificare l’articolo 177 va avanti da tempo e ha incassato di recente un risultato importante con un ordine del giorno al Senato che riporta i contenuti di un emendamento al decreto Sostegni a firma dei parlamentari Errani, De Petris, Laforgia, Grasso e Ruotolo. L’ordine del giorno, che supera l’emendamento (dichiarato inammissibile) impegna il governo a escludere dall’obbligo di esternalizzare i servizi di interesse economico generale, mettendo in salvo l’attività svolta direttamente dai concessionari. La modifica è quanto mai possibile e attuale visto che il governo nazionale si appresta a ridiscutere alcuni aspetti della disciplina degli appalti in relazione alla spesa dei fondi del Recovery Plan.

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