Anche l’Eurallumina di Portovesme colpita dalle sanzioni alla Russia.

L’azienda di trasformazione chimica controllata dal gruppo Rusal che in Sardegna, nel polo industriale del Sulcis, ha un piano di investimenti da 300 milioni di euro per rilanciare la raffineria di bauxite ferma dal marzo del 2009 è finita stata colpita dai provvedimenti che interessano la Russia.

Il 24 luglio i conti dell’azienda, che ogni mese spende circa due milioni di euro per garantire stipendi e cassa integrazione e negli ultimi 14 anni oltre 300 milioni, sono stati congelati nell’ambito delle procedure sanzionatorie destinate alla Russia.

Lo stop durato circa due giorni ha fatto esplodere il caso, con tanto di proteste e un appello al Prefetto, perché il congelamento dei conti ha comportato dei ritardi sia nel pagamento degli stipendi sia in quello dei fornitori.

Una situazione che, come sottolineato dai sindacati, avrebbe potuto avere anche gravi ripercussioni ambientali perché lavoratori e imprese d’appalto garantiscono il funzionamento degli impianti che si occupano della bonifica della falda acquifera.

Poi la svolta, seppure temporanea con la riattivazione dei conti e il via libera ai pagamenti attraverso una procedura che prevede una serie di controlli anche dalle autorità italiane.

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata