Tesla taglia 14.000 dipendenti, circa il 10% della sua forza lavoro a livello globale. Fra le deboli prospettive di crescita, il rallentamento generale delle vendite di auto elettriche e la crescente concorrenza, Elon Musk corre ai ripari e assume la drastica decisione di ridimensionare il colosso delle auto elettriche.

Esce anche Drew Baglino, uno dei manager chiave che abbandona la società dopo 18 anni. Una perdita pesante che, insieme ai tagli, penalizza i titoli di Tesla a Wall Street, dove arrivano a perdere quasi il 3%. «Non c'è nulla che odio di più, ma va fatto. Ci consentirà di essere più agili, innovativi e affamati per la prossima fase di crescita», ha detto l'amministratore delegato di Tesla in una email ai dipendenti annunciando i tagli e spiegando che si sono resi necessari in seguito alla rapida crescita della società che si è tradotta, fra l'altro, in una «duplicazione di ruoli e funzioni in alcune aree».

Una riduzione dei costi - ha messo in evidenza Musk - è necessaria per posizionare il colosso delle auto elettriche a cogliere la sua prossima fase di crescita e per aumentare la produttività. Le difficoltà di Tesla sono emerse con forza nel quarto trimestre, quando ha perso lo scettro di regina mondiale in termini di vendite per le auto elettriche. Il sorpasso della cinese BYD è stato un colpo, seguito poi nei primi tre mesi dell'anno dal primo calo annuale delle vendite dal 2020. Problemi che si inseriscono in un generalizzato rallentamento delle vendite di auto elettriche a livello mondiale, con i consumatori che posticipano gli acquisti o preferiscono le vetture ibride. Il quadro complicato agita gli investitori e Wall Street, dove Tesla ha perso il 34% dall'inizio dell'anno.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata