Tornano i consumi e nel contempo si registra un calo della pressione fiscale per le famiglie italiane.

Due notizie positive, che si inseriscono nel contesto dinamico della ripresa economica data ormai per assodata dal governo Draghi per quest’anno (si stima che il Pil crescerà di circa il 6%). 

Il cambio di rotta degli italiani dopo mesi e mesi in cui hanno preferito tesaurizzare i risparmi è certificato dalle ultime rilevazioni dell'Istat.

Secondo l'istituto nazionale di statistica, infatti, nel secondo trimestre di quest'anno il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti, mentre l'aumento dei prezzi (+0,4% rispetto al primo trimestre dell'anno il deflatore dei consumi finali delle famiglie) ha frenato l'incremento del potere d'acquisto, cresciuto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente.

La propensione al risparmio delle famiglie italiane è quindi stimata adesso al 12,9%, in calo di 4,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma comunque a livelli superiori a quelli pre-crisi. Segno evidente che si inizia a riversare nei consumi parte dei risparmi accumulati nei mesi lunghi del lockdown.

La spesa per consumi è aumentata in termini nominali del 5,4%.

Nel secondo trimestre 2021 la pressione fiscale è risultata invece pari al 41,9%, in calo di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quando era stata del 42,4%.

(Unioneonline/F)

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