Come nelle attese, la Banca centrale europea ha deciso di lasciare i tassi d'interesse invariati: dunque il tasso principale rimane a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%.

Lo ha comunicato la stessa Bce dopo la riunione di politica monetaria.

"A sostegno dell’obiettivo di inflazione simmetrico del 2% e in linea con la sua strategia di politica monetaria", si legge in una nota, "il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della Bce si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima" del previsto e in modo stabile.

Confermato lo scenario delineato a dicembre sugli acquisti di bond: il programma pandemico (Pepp) terminerà a marzo e fino ad allora proseguirà a un ritmo inferiore, ma intende reinvestire il capitale che arriverà a scadenza "almeno fino al 2024".

Inoltre - riporta ancora il comunicato - "la futura riduzione del portafoglio del Pepp sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento di politica monetaria" e "in condizioni di tensione, la flessibilità rimarrà un elemento della politica monetaria".

La pandemia, ha sottolineato infine la Bce, "ha dimostrato che, in condizioni di tensione, la flessibilità nella configurazione e nella conduzione degli acquisti di attività ha contribuito a contrastare le disfunzioni nella trasmissione della politica monetaria e a rendere più efficaci gli sforzi tesi a raggiungere l’obiettivo del Consiglio direttivo. Nell’ambito del mandato del Consiglio direttivo, in condizioni di tensione, la flessibilità rimarrà un elemento della politica monetaria ove i rischi per la sua trasmissione mettano a repentaglio il conseguimento della stabilità dei prezzi".

(Unioneonline/F)

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