''Anche se fondamentalmente solvibili, i Paesi molto indebitati sono comunque esposti al rischio di crisi di liquidità''.

Lo ha affermato il vice direttore generale della Banca d'Italia Luigi Federico Signorini, nel corso dell'audizione sul Def nelle commissioni speciali di Camera e Senato.

Per ridurre davvero il debito pubblico ''occorre mantenere un avanzo primario di bilancio di dimensioni adeguate per un periodo sufficientemente lungo'', ha affermato Signorini, che ha sottolineato come il debito pubblico italiano sia "elevato" e inferiore nell'Area Euro solo a quello della Grecia.

Una ''significativa riduzione'' di esso - ha spiegato - può essere conseguita con un ''adeguato avanzo primario'' e rappresenta un obiettivo "largamente condiviso" dai partiti politici.

Intanto restano confermate le stime sull'incremento del Pil diffuse a gennaio: nel 2018 è prevista una crescita dell'1,4%, mentre nel 2019 e 2020 dell'1,2%.

"Continuiamo a ritenere che questo rimanga lo scenario più probabile - ha detto - è però aumentato il rischio di una minore crescita, anche in relazione all'andamento osservato dell'economia e agli sviluppi nelle relazioni internazionali", ha concluso Signorini.

(Unioneonline/F)

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