"Siamo strangolati dalla crisi economica e da una politica miope che sembra voler affossare anche quel poco che è rimasto in un territorio disastrato".

Lo afferma il sindaco di Domusnovas Massimo Ventura ma il discorso è fatto proprio da tutti gli amministratori del Sulcis (una decina su 23 totali i Comuni rappresentati) radunatisi oggi a Domusnovas per studiare azioni volte a difendere i posti di lavoro Rwm messi in pericolo dalla volontà del Governo di bloccare le esportazioni belliche italiane verso i paesi coinvolti nel sanguinoso conflitto in Yemen.

Gli amministratori del Sulcis mettono nel conto anche la vertenza Aias, l'area di Portovesme, la crisi delle cooperative di forestazione e di altre realtà economiche sulcitane, prendendosela con Istituzioni e politica colpevoli, a loro dire, "di lasciare morire un intero territorio, accontentandosi di dare indicazioni sommarie da comode poltrone". Scopo dell'incontro è però la tutela delle oltre 300 buste paga Rwm. I sindaci se la prendono con le ideologie e "con chi per partito preso propone chiusure o riconversioni inattuabili".

Di tanto in tanto, nei vari interventi, spuntano anche la questione morale e l'assurda carneficina che si sta compiendo in Yemen. Argomenti che però soccombono davanti all'esigenza di dare risposte ad un territorio economicamente allo sfascio.

"Nessuno è a favore della guerra ma ce n'è anche una che ci troviamo continuamente a combattere nei nostri Comuni ed è quella contro la disoccupazione" ha sintetizzato Gianfranco Trullu, sindaco di Perdaxius. Non erano presenti il management Rwm né i sindacati ma l'assenza che tutti hanno stigmatizzato è quella della Regione nonostante gli inviti siano stati spediti a diversi assessorati.

Anche la Diocesi di Iglesias si schiera a favore della difesa dei posti di lavoro: "Noi siamo con voi sindaci", afferma don Salvatore Benizzi. "Condanniamo fermamente le morti in Yemen ma, rifacendomi alle parole del Vescovo, penso che siano gravissime per il tessuto sociale anche le conseguenze della chiusura delle fabbriche che creano disoccupazione e mancanza di prospettive per il futuro".

Da don Benizzi anche un attacco ai movimenti pacifisti: "Siamo per la pace ma non vogliamo essere confusi con gruppi e gruppetti che professano istanze di chiusura per mero schieramento ideologico".

In conclusione i sindaci si sono presi del tempo allo scopo di partorire un documento congiunto che dovrà avere la condivisione di ogni Consiglio Comunale per poi essere sottoposto alle Istituzioni regionali e nazionali. Intanto prende posizione anche il Comitato Riconversione Rwm il quale, basandosi sulle norme di legge, i pronunciamenti di Istituzioni europee e mondiali, chiede ai sindaci di "ripensare le loro loro posizioni e di far fronte comune per cambiare l'intera prospettiva economica e produttiva del territorio".
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