Cambiano le regole per i campeggi in Sardegna, che ora con la nuova legge approvata dal Consiglio regionale si possono chiamare anche camping.

Al di là della denominazione, il cambiamento più importante la classificazione per le strutture ricettive all’aria aperta dell’Isola: i villaggi turistici, per essere campeggi o camping, è sufficiente che destinino il 25% (non il 35%, come era previsto) della propria capacità ricettiva complessiva alla sosta e al soggiorno in strutture amovibili come tende, caravan, case mobili di proprietà dell’azienda, mentre per la restante parte è consentita la presenza di piazzole utilizzabili da turisti con mezzi propri. 

Così cambia la legge sul turismo del 2016, correttivi più volte richiesti dalle associazioni di categoria per chiarire i dubbi sulle violazioni delle norme di tutela paesaggistica.

Nelle aziende ricettive all'aria aperta, si legge, “gli allestimenti mobili di pernottamento sono diretti a soddisfare esigenze di carattere turistico meramente temporanee e, anche se collocati in via continuativa, non costituiscono attività rilevante a fini urbanistici e edilizi”. Il provvedimento inoltre specifica che questi allestimenti non devono avere collegamenti permanenti al terreno e devono conservare le ruote.

Cambia anche la classificazione: villaggi turistici e campeggi ora possono essere da 1 a 5 stelle, non più da 1 a 4 come previsto finora.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata