Le aspettative erano alte e non sono state deluse.

La Sardegna, al suo secondo giorno di Bit, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, sta registrando numeri che fanno ben sperare per la stagione 2023, con «gli operatori presenti in fiera che hanno raggiunto già il 40% delle prenotazioni disponibili nelle loro strutture». Ad affermarlo è l’assessore Gianni Chessa, che ha inaugurato domenica lo stand della Regione, insieme alla ministra del Turismo Daniela Santanchè. «Questa edizione, che termina il 14 febbraio, è già un successo per tutta l’Isola». 

L’affluenza è straordinaria, «sintomo di una grande voglia di ripartenza da parte dei turisti e degli stessi operatori che stanno riuscendo al meglio a pubblicizzare e far conoscere le proprie attività in una vetrina nazionale e internazionale», aggiunge Chessa.

La Sardegna si è presentata all’appuntamento lombardo con l’obiettivo di promuovere nel modo più efficace possibile la sua offerta turistica, tramite uno stand di oltre 1000 metri quadri che ha ospitato 57 espositori e 114 operatori in rappresentanza dei vari settori: dal ricettivo ai consorzi turistici, dall’enogastronomico ai servizi offerti dal turismo religioso. Tra le novità presentate oggi al pubblico, anche il circuito dei Borghi di Saboris Antigus, un’iniziativa destinata alla promozione dei sapori e delle tradizioni in Trexenta e Sarcidano. L’evento abbraccia l’enogastronomia e le tradizioni del territorio. 

E sui prossimi passi da muovere Chessa non ha dubbi: «Ora dobbiamo pensare ad aprire la stagione già da Pasqua. Sono tanti gli eventi sportivi a carattere internazionale e mondiale in programma: ci apprestiamo a vivere una stagione da record. A ottobre ospiteremo a Cagliari le World Series dell’America’s Cup di vela, che ci darà una visibilità importante. Dobbiamo prepararci al meglio, per garantire a tutte le persone che arriveranno in Sardegna non solo i posti letto ma anche tutti gli altri servizi. Molti sono gli investimenti messi in campo dall’amministrazione regionale. Possiamo farcela, dobbiamo crederci e fare sistema».

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