Cara Unione,

ho 43 anni e con profondi sentimenti di rabbia, disgusto e impotenza scrivo questo reclamo per denunciare un caso di malasanità verificatosi al poliambulatorio di Ales, in provincia di Oristano, e del quale sono vittima.

Nel mese di ottobre 2023 ho provveduto a prenotare una mammografia bilaterale di prevenzione per la quale ho ricevuto l’appuntamento per il giorno 11/04/2024 presso il poliambulatorio di Ales: tempo di attesa circa 6 mesi.

L’11 aprile quindi mi sono recata presso il suddetto poliambulatorio per sottopormi all’esame diagnostico e, come regolamento richiede, ho provveduto al pagamento del ticket (34,86 euro) prima di recarmi allo sportello di accettazione dell’ambulatorio di radiologia.

Nell’attesa che qualche operatore ritirasse la mia impegnativa per l’accettazione all’esame, sono stata avvicinata da un’infermiera la quale, sorridendo, mi ha comunicato l’assenza della dottoressa per motivi di salute, sottolineando il fatto che ieri sicuramente ero stata avvisata telefonicamente del disguido.

Credo che sia possibile immaginare quale tipo di sentimenti abbia iniziato a provare nell’apprendere questa notizia. La gentile infermiera ha provveduto quindi ad accompagnarmi all’ufficio ticket, dove l’operatrice mi ha riferito di avermi contattata telefonicamente al numero fisso senza ricevere risposta.

Io non ho risposto al fisso perché ero fuori casa, al lavoro, ma nell’elenco dei contatti di riferimento avevo chiaramente indicato il mio numero di cellulare, che la negligente operatrice ha volontariamente evitato di comporre. 

L’addetta dell’ufficio ticket, disinteressandosi di tutti i disagi che avrebbe potuto causare, ha evitato di contattarmi al cellulare pur avendone la possibilità e il dovere. Se 

Nessuno mi risarcirà del danno subito, avendo perso la giornata di lavoro che non posso ovviamente giustificare come “permesso per visita specialistica”, per un ulteriore allungamento della “lista d’attesa” per l’esecuzione dell’esame in oggetto, delle spese sostenute per affrontare un viaggio di 45/50 minuti, della rabbia che provo per l’impotenza di noi cittadini rispetto ad un sistema sanitario che non funziona. A tutto questo si aggiunge l’amara certezza che tali operatori non verranno sanzionati per la loro condotta.

Lettera firmata (*)

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