Cara Unione,

a Sinnai c’è un ottimo parroco, non “un parroco a metà”. La storia della nostra chiesa locale del resto è tutta una benedizione, se ci riferiamo ai sacerdoti incaricati di guidarla.

Padre Gabriele è l’ultimo di una lunga serie. A memoria di chi scrive, dopo un periodo di interdizione inflitta per comportamenti esecrabili, gli arcivescovi di Cagliari inviarono in successione Mons. Paderi, Mons. Lobina, Mons. Axedu, Mons. Fais, Mons. Pisano, Mons. Abis, Don Pistolesi, prematuramente e tragicamente scomparso.

L’attuale parroco svolge la sua missione in collaborazione con altri fratelli Carmelitani Scalzi, padre Francesco, padre Giorgio e don Guido, impegnato soprattutto a Santa Vittoria.

Certo il frate, in spirito di servizio, serve la Chiesa non solo come nostro parroco, ma come Padre Provinciale per l’Italia Centrale del suo Ordine, serve la Chiesa nel carcere di Quartucciu e in Seminario. Potrebbe starsene comodamente a Roma, come un alto prelato a dirigere da lì il suo Ordine e invece lo trovi in mezzo al gregge.

Ti capita di vederlo aprire la nostra chiesa, talvolta lo vedi intento umilmente ai lavori di pulizia, lo vedi in mezzo ai ragazzi dell’oratorio, reso più bello e accogliente, lo vedi con gli anziani che lo adorano, lo senti predicare il Vangelo dell’amore di Dio per ciascuno di noi, ma soprattutto lo apprezzi mentre si impegna a far fronte alle necessità dei bisognosi di pane o di conforto.

La mancata considerazione delle difficoltà in cui è immersa la chiesa cattolica nel mondo, l’ignoranza delle norme di diritto canonico non hanno fatto vedere a qualcuno la condizione di privilegio che continuiamo ad avere noi a Santa Barbara. Non passerà molto tempo e ci dovremo accontentare di un unico parroco per Sinnai, Mara e Settimo, come capita già da tempo in altre realtà.

Aldo Lobina, parrocchiano di Santa Barbara

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