«Cara Unione,

mi rivolgo a voi con grande preoccupazione riguardo la situazione di malasanità che da diversi mesi interessa Bauladu, la comunità nella quale risiedo. Ogni giorno, i cittadini si trovano ad affrontare una realtà angosciante e frustrante: la mancanza di un medico di base alla quale si aggiunge, da qualche giorno, la sospensione del servizio nell’ambulatorio straordinario di comunità territoriale.

Ciò che rende questa situazione ancor più difficile da sopportare è il fatto che, per ottenere una semplice ricetta medica, i cittadini sono costretti a rivolgersi a un medico di base con sede a Paulilatino, che richiede il pagamento di ben 5,00 euro per ogni prescrizione (succede quindi che alcuni pazienti arrivino a sborsare periodicamente 60/70,00 euro per delle semplici ricette).

È normale tutto questo? Questo onere finanziario sta mettendo ulteriormente in difficoltà le persone già vulnerabili e non abbienti della nostra comunità, costrette a fare i conti con numerosi farmaci e con il timore di non potersi permettere le cure di cui hanno bisogno. Come cittadino preoccupato, non posso restare in silenzio di fronte a questa ingiustizia. È fondamentale che le istituzioni locali si mobilitino per trovare soluzioni immediate all’emergenza sanitaria.

Ogni individuo ha il diritto fondamentale di accedere a cure mediche adeguate senza dover sopportare pesanti oneri finanziari. Chiedo quindi alle autorità competenti di intervenire senza indugi per garantire che ogni cittadino di Bauladu e delle zone circostanti abbia accesso a servizi medici di qualità, senza essere costretto a scegliere tra la propria salute e la propria sussistenza economica. Vi esorto, come media locali, a portare l'attenzione su questa situazione critica affinché possa essere risolta al più presto. Solo con il vostro supporto e la vostra voce possiamo sperare di ottenere il cambiamento di cui il nostro territorio ha disperatamente bisogno. Grazie per l'attenzione e per il vostro impegno per il diritto all'informazione che riservate anche ai piccoli centri.

Cordiali saluti».

Antonio Masala

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