Erano le 16.30 del 7 luglio 2011 quando Stefano Sardara firmò l'acquisto di quote dalla famiglia Mele che dopo l'anno da matricola in serie A decise di passar la mano.

L'allora presidente della Robur Sassari subentrò nella gestione insieme a Gian Mario Dettori, vice presidente, e all'indimenticato Giovanni Cherchi, scomparso prematuramente nel dicembre 2013.

Sono passati esattamente 2.500 giorni e sette stagioni. Impressionante il numero di partite giocate sotto la sua presidenza: 367, con 195 vittorie tra campionato, coppe italiane e coppe europee.

La Dinamo ha acquistato stabilità economica grazie alla strategia "di spezzettare l'elefante in tanti pezzi per riuscire a digerirlo": sono ben 104 gli sponsor che sostengono la squadra sassarese.

Tralasciando i risultati sportivi, noti a tutti, vanno ricordate le tante iniziative per fare in modo che il club biancoblù fosse "prus de unu giogu" e si facesse apprezzare anche in Europa: dall'utilizzo dei giocatori come testimonial anche dello sport e dell'Isola, all'apertura a tutta la Sardegna, dal progetto giovanile Dinamo Academy alla creazione di una squadra satellite di A2 a Cagliari, dalle vetrine dell'Expò di Milano e il viaggio in Qatar alla Fondazione Dinamo e i progetti con l'Eurolega.

Magari non tutte le (tante, ma davvero tante) iniziative hanno avuto uguale successo e portata, ma non c'è dubbio che con Sardara la Dinamo abbia tracciato una innovativa via societaria.
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