Da Fabrizio Cammarata a Leonardo Pavoletti, i due acquisti crack nella storia del Cagliari. Sempre nel segno di Giovanni Branchini, procuratore storico del calcio italiano e uno degli artefici del trasferimento che ha tenuto i tifosi rossoblù sull'orlo di una crisi di nervi per quasi due settimane. "Se Leonardo è arrivato a Cagliari il merito è soprattutto del presidente Giulini".

Come nasce l'idea di quest'operazione?

"Nasce col Cagliari, dopo la rottura con Borriello. Rossi conosceva bene Pavoletti dai tempi del Sassuolo. E il presidente aveva cercato il giocatore già in passato".

Sì, ma perché il Cagliari?

"Leonardo è stato avvicinato da almeno quindici società, tra Italia ed estero. Ma tutti sottovalutavano le difficoltà di una trattativa col Napoli. Sapevo che si doveva fare qualcosa di speciale. Il Cagliari ha avuto subito un approccio serio col Napoli. E lui ha sempre voluto Cagliari, una città speciale per me che mi sento un po' sardo".

Perché questo amore di Pavoletti per il Cagliari?

"È un vostro dirimpettaio, lui è un livornese, uomo di mare. Ha sempre sentito dentro che questa era la piazza giusta. E quando gli ho chiesto chi preferisse tra il Cagliari o un altro club che lo cercava, non ha avuto dubbi".

L'acquisto più caro: superati i 15 miliardi di lire di Cammarata. Anche allora c'era Branchini.

"Ho sentito alcune battute ironiche su Cammarata. Fabrizio veniva da un campionato stratosferico a Verona, ma a Cagliari si è bloccato. Capita. Ma io sono anche quello che ha portato Suazo e delle cessioni di Macellari e Zebina".

Chi è Leonardo Pavoletti?

"Un bravissimo ragazzo, pieno di entusiasmo e con la convinzione di trovare a Cagliari l'ambiente giusto, in una squadra che gioca un calcio propositivo".

Un antidivo per il dopo Borriello, la superstar del calcio italiano.

"Borriello è stato importantissimo per il Cagliari, lo scorso anno. Ora Leonardo deve solo fare il Pavoletti".

Sarà difficile dimenticare il passaggio a vuoto di Napoli?

"Lì c'era un modulo in cui le sue caratteristiche non c'entravano nulla. La squadra aveva una sua quadratura e Leonardo ha accettato la situazione senza fare la guerra alle streghe".

Il gruppo prima di tutto?

"A Napoli sono disperati per la sua partenza. Era amatissimo nello spogliatoio, un ragazzo semplice".

Quanto è importante il Cagliari per Pavoletti?

"Lui sente un debito morale con una società che lo ha voluto fortemente. Si è parlato di Nazionale, ma per lui oggi conta solo il Cagliari. Segnerà ma non solo, perché lui gioca per la squadra".

Quando c'è stato il rischio che l'affare saltasse?

"Ogni minuto. L'affare l'ho considerato chiuso solo alle 16 del 30 agosto, dopo la conferenza stampa. Da mesi avevo l'angoscia di portarlo via da Napoli e ora sono contento perché è andato in una squadra gradita".

Torna un giocatore di Branchini a Cagliari.

"Nel lavoro ci sono vari momenti, salite e discese. Sono molto soddisfatto di quanto fatto col presidente Giulini e con Rossi. E a proposito di Giovanni, posso?".

Prego.

"È lui l'acquisto più importante del Cagliari. Il binomio Giulini-Rossi potrà davvero fare grandi cose".

a.m.

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