Sarà un rompete le righe molto triste quello che attende l’Olbia. Domenica, dopo la partita con la Spal, calerà il sipario sull’ottava stagione consecutiva in Serie C, categoria che – fermo restando l'intenzione della società di chiedere il ripescaggio – i bianchi dovranno salutare per prepararsi al campionato di Serie D che li attende dopo la retrocessione, certificata dopo il 2-2 col Pontedera di domenica scorsa.

Con 26 punti fatti in 37 giornate, 24 gol all’attivo e 63 al passivo, i galluresi sono la terza peggior squadra del torneo dopo Alessandria (Girone A) e Brindisi (Girone C), retrocesse matematicamente con qualche turno di anticipo rispetto all’Olbia, che nonostante due cambi in panchina non è riuscita quest’anno nell’impresa che riuscì un anno fa con Roberto Occhiuzzi alla guida tecnica.

Lecito domandarsi con quale spirito i bianchi scenderanno in campo domenica al “Nespoli” contro la Spal, già salva. Difficile che l’allenatore Oberdan Biagioni, subentrato il 4 aprile all’esonerato Marco Gaburro, che aveva sostituito Leandro Greco il 22 gennaio, parli alla vigilia della sfida, per la quale torneranno a disposizione Ragatzu, Montebugnoli e Bianchimano, assenti per squalifica a Pontedera, ma non Rinaldi e Motolese, alle prese con problemi fisici.

Intanto, slitta ancora la conferenza stampa del presidente Guido Surace, tornato in Argentina per impegni familiari. Ma a questo punto è meglio rimandare la presentazione del programma per la prossima stagione al post Spal. Cosa che è molto probabile che avvenga.

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