Sei sconfitte in un anno (di cui una, quella contro Federer al Masters di Londra, inutile). Tre slam vinti e il quarto (Parigi) perso in finale.

Aggiungere quanti tornei oppure i match vinti sarebbe inutile sfoggio statistico: Nole Djokovic è il cannibale del tennis attuale. Una superiorità mai vista prima in questo sport. Se nell’era moderna anche Mc Enroe e Becker avevano inanellato stagioni mostruose, però era accaduto che il loro dominio durasse uno-due anni: Nole invece sta dominando da ormai un lustro.

Uno che se ne intende, Nick Bollettieri, il coach che ha scoperto e lanciato Andrè Agassi e Maria Sharapova, considerato l’inventore del tennis attuale “corri e picchia”, ha dichiarato che Djokovic è il tennista perfetto, il modello ideale. Per tecnica: non ha punti deboli. Preparazione atletica: sembra tiramolla, arriva su tutte le palle con una coordinazione innaturale. Duttilità: vince su tutte le superfici, gli è sfuggito il Roland Garros parigino sulla terra ma su questa superficie ha vinto tanto anche quest’anno. Il suo rovescio non ha eguali, la sua risposta al servizio è la migliore mai esistita. Soprattutto dà la sensazione di poter vincere sempre e contro tutti, basta che lo voglia e che si concentri.

Nole non sarà un modello di simpatia, non ha lo stile e l’appeal mediatico di Federer,né il successo tra i giovani che avevano Rafa Nadal e il suo tennis da videogame che si è incrinato due anni fa.

Dorme sotto una tenda ad ossigeno per recuperare la fatica tra un match e un altro, segue una dieta particolare da quando ha scoperto di essere celiaco. Tiene morbosamente alla sua riservatezza: non esistono immagini del figlio avuto nel 2015 dalla moglie. E deve molto all’Italia: si trasferì nel nostro Paese, alla corte del coach Riccardo Piatti, quando la sua Serbia venne dilaniata dalla guerra civile del Balcani e lui era un piccolo che sognava di diventare il tennista numero uno almondo.

Missione compita.

Ma Nole non si vuol fermare, è a caccia di altri record. Ha vinto dieci slam e vuol raggiungere Federer (17). Nel 2016 darà un altro assalto al Grande slam, la vittoria in tutti i quattro tornei più importanti (Melbourne, Roland Garros, Wimbledon e Flushing meadows). Perché adesso vuol diventare il numero uno di tutti i tempi. E non si intravede chi possa fermarlo
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