Il Cagliari squadra da battere e "Juventus della Serie B". Gli appellativi per la squadra rossoblù, che si appresta a vestire i panni della nobile decaduta tra i cadetti, si sprecano.

Di certo, a oggi, il mercato del Cagliari un primato lo ha già ottenuto. Ed è quello dei conti. Perché, a fronte di operazioni in entrata con una spesa complessiva di poco più di 12 milioni, dalle cessioni, eccellenti o meno, il Cagliari ha fatto entrare in cassa quasi 35 milioni.

Cui va ad aggiungersi il cosiddetto “paracadute” della Lega, i 30 milioni destinati alle tre squadre retrocesse. Il fallimento del Parma ha permesso al Cagliari di intascare 19,5 milioni, sette in più di quelli previsti.

E così, tra cessioni e paracadute, ecco che il Cagliari si è ritrovato con un bilancio arricchito da quasi 55 milioni.

Un attivo che permette di ammortizzare la perdita dei circa 30 milioni di diritti tv che arrivavano in Serie A.

Abbastanza per poter anche intervenire ancora sul mercato (manca ancora un attaccante di peso e una mezzala).

Perché un attivo così ricco, merito anche degli investimenti della gestione precedente, deve essere un trampolino per il presente e il futuro.

Alberto Masu
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