Sono i "giovani adulti" i protagonisti del nuovo film di Ciro De Caro, "Acqua di marzo".

Le famiglie dei giorni nostri, dice lo stesso regista romano, dove "i figli non riescono a smettere di essere figli anche se in apparenza sembrano maturi e indipendenti, e i genitori non riescono a smettere di essere genitori".

Al centro della storia c'è una coppia: Libero, musicista che collabora da precario con un'agenzia di pubblicità, e Francesca, aspirante attrice.

"La pellicola - continua - racconta come tante persone taglino i ponti con le proprie radici, per fuggire, apparentemente dalla provincia, in realtà da qualcosa che non riescono ad affrontare, da un mostro interiore, da un rimpianto, da un'adolescenza problematica che non è mai stata superata e che bisogna affrontare, prima o poi, per crescere veramente".

UNA SCENA DEL FILM:

De Caro, 42 anni, è reduce dal grande successo di "Spaghetti story", un altro dramma della precarietà, grazie al quale è diventato uno dei cineasti più interessanti del panorama italiano.

Nel cast di "Acqua di marzo", nelle sale da giovedì 20 aprile, ci sono Roberto Caccioppoli, Rossella D'Andrea, Claudia Vismara, Nicola Di Pinto, Anita Zagaria, Gianni D'Andrea, Sara Tosti e con l'amichevole partecipazione di Sabrina Paravicini.
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