Per la gioia di coloro che hanno amato il capolavoro originale del 2003, il maestro Park Chan-wook è pronto a far rivivere il film cult “Oldboy” con una rimessa a lucido pensata per il piccolo schermo.

Divenuto in breve tempo un titolo capace di suscitare ampio eco internazionale - ricevendo il plauso diretto di Quentin Tarantino all’edizione del Festival di Cannes nel 2004 e ispirando Spike Lee per un reboot uscito nel 2013 - al suo successo il director coreano deve gran parte della fama, che è andata man mano consolidandosi con l’uscita dei titoli successivi come avvenuto col più recente ed apprezzatissimo “Decision to Leave”.

Ora in collaborazione con Lionsgate Televison, Chan-wook realizzerà un adattamento televisivo del film in lingua inglese e si occuperà della produzione insieme al fidato partner Syd Lim.

Come dichiarato da Scott Herbst, vicepresidente esecutivo e responsabile delle sceneggiature di Lionsgate TV, il progetto punterà a riportare in vita le sensazioni inconfondibili dell’iconico noir in una forma più attuale e orientata al nuovo pubblico: «Park è uno dei narratori più visionari della nostra generazione e siamo entusiasti di collaborare con lui per portare il suo capolavoro cinematografico sul piccolo schermo. Questo adattamento seriale di Oldboy sarà caratterizzato dalla cruda potenza emotiva, dalle iconiche scene di combattimento e dallo stile viscerale che hanno reso il film un classico».

Interpellato sulla questione, anche il regista ha voluto esprimere il suo entusiasmo, specie dopo aver riscontrato la buona propensione dello studio nel mantenersi rispettosa della sua direzione espressiva: «Lionsgate Television condivide la mia visione creativa per portare Oldboy nel mondo della televisione. Non vedo l'ora di lavorare con uno studio il cui marchio è sinonimo di una narrazione audace, originale e capace di rischiare».

Nato come adattamento dell’omonimo manga giapponese di Tsuchiya Garon uscito nel 1997, il film tratta la storia personale di Oh Dae-su, un uomo semplice che per circostanze apparentemente inspiegabili si troverà a dover scontare una reclusione di ben quindici anni. Liberatosi dalla prigionia, il suo carattere apparirà temprato da anni di sofferenze e incomprensioni, al punto da volersi vendicare senza riserve dei responsabili che gli hanno inflitto una simile agonia. Ricordato anche per essere il primo film sudcoreano della storia premiato a Cannes, “Oldboy” è rimasto particolarmente impresso agli occhi degli spettatori per alcuni momenti divenuti subito riconoscibili, come la famosissima sequenza della carneficina nel corridoio. Intervistato lo scorso anno da Inverse, Chan-wook ha rivelato che la scena contiene al suo interno un significato ben specifico, aldilà della violenza solo apparentemente gratuita: «Volevo far capire che questi nemici non sono persone importanti. Non è una scena in cui il protagonista sta affrontando il cattivo principale. Sono uomini assunti da un altro uomo che a sua volta lavora per la nemesi del protagonista. Queste persone non appariranno più e non hanno nome, si può dire che siano degli esseri astratti. L'intera sequenza rappresenta la metafora della vita di un uomo. Ecco cosa significa essere circondato da queste persone e combattere contro di loro in quella che sembra un'eternità».

Per quanto riguarda invece il nuovo lungometraggio diretto dal maestro, sappiamo che le riprese cominceranno già questo autunno. Definito come «il progetto che il regista insegue da tutta la vita», il titolo vede in trattativa per il ruolo di protagonisti l’attore Lee Byung Hun, già visto nel film del 2000 “Joint Security Area”, e l’attrice Son Ye Jin che, se confermata, si troverebbe a collaborare per la prima volta col cineasta.

Le tempistiche puntano all’anteprima ufficiale per Cannes 2025, vedremo intanto se sarà possibile scoprire qualcosa di più nei prossimi mesi.

Giovanni Scanu

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