Il 26 giugno, nella sala conferenze della ex comunità montana di Sinnai, si terrà uno degli otto incontri programmati dall'assessorato regionale del Turismo - in altrettante località della Sardegna - con l'obiettivo di favorire le consultazioni degli operatori pubblici e privati utili per la redazione del piano strategico regionale del turismo.

L'incontro si aprirà alle 9 e terminerà alle 12,30.

"Destinazione Sardegna" è il titolo del programma che ha come obiettivo favorire lo sviluppo e la promozione turistica della Sardegna.

Lo scopo? Accrescere la competitività del sistema turistico della Sardegna; incrementare l'attrattività dell'offerta turistica dell'Isola; innovare, specializzare, integrare e diversificare l'offerta; sviluppare un marketing efficace; costruire una governance efficiente per lo sviluppo complessivo del turismo in tutto il territorio.

"L'importante iniziativa, promossa da Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo - spiega il consigliere regionale Cesare Moriconi - nasce in attuazione della legge regionale 16 del 28 luglio 2017 'norme in materia di turismo' e la modalità di consultazione territoriali con cui l'assessore ha deciso di elaborare il piano strategico, costituisce una grande opportunità per gli amministratori pubblici, ma anche per i rappresentanti dell'associazionismo locale e per gli operatori economici di un settore complesso e trasversale quale è il turismo. Il nostro territorio ha bisogno di una vision condivisa e unitaria - continua Moriconi - quindi necessita di una pianificazione strategica integrata e un'azione di marketing e promozione in grado di attirare i flussi turistici verso lo straordinario patrimonio di risorse di cui disponiamo, siano esse naturalistico-ambientali, storico-culturali, o delle produzioni e tradizioni locali".

Per poter partecipare basterà iscriversi online entro le 24 ore precedenti la data dell'incontro.

L'obiettivo del piano strategico regionale è portare la Sardegna da 120 a 300 giorni di attività turistica entro il 2021; dal 40 all'80 per cento d'indice di occupazione.
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