In quattro anni ha riportato palazzo Bellavista a Monteponi al centro del dibattito di chi opera in campo minerario e venerdì e sabato (23 e 24 giugno) l'Associazione mineraria sarda alzerà ancora di più l'obiettivo del suo Simposio "Attività Minerarie nel Bacino del Mediterraneo", organizzato in collaborazione con l'Ordine degli ingegneri di Cagliari.

L'idea è che il territorio in cui sono nati capolavori come la Laveria Lamarmora e Porto Flavia diventi di nuovo il "punto di contatto" per i tecnici del settore.

Così, a partire dalle 9, nell'aula magna dell'Ausi, per due giorni si aprirà il dibattito: al tavolo dei lavori passeranno in rassegna tutte le esperienze: "Dagli aspetti legali, all'attività mineraria, dall'esplorazione alla produzione, dalla riabilitazione ambientale fino agli aspetti commerciali, legali e storici dell'attività estrattiva".

A fare lo stato dell'arte sarà chi è in prima linea come: Energia Minerals srl, Università italiane (Milano, Napoli, Trieste, Cagliari, Politecnico di Torino) e internazionali (Leicester Univerity), Ecotec Group, CNR, Regione Emilia Romagna, Perkin Elmer Italiana, Atlas Copco senza dimenticare lo storico Istituto Minerario nato a Iglesias proprio per formare sul campo i capi minatori.
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