Seconda giornata, al Lingotto di Torino, per la kermesse del Pd "Tornare a casa per ripartire insieme" nel corso della quale Matteo Renzi lancia la sua campagna elettorale in vista delle primarie di aprile.

Oggi sul palco si sono alternati il ministro Maurizio Martina, Emma Bonino, Sergio Chiamparino, Pier Carlo Padoan, Giovanni Recalcati e Dario Franceschini.

GLI INTERVENTI - Martina ha spiegato in cosa consiste la TTF, ossia la tassazione sulle transazioni finanziarie: una percentuale dello 0,05 per cento da applicare alle transazioni sui mercati finanziari, in particolare a quelle per scambi di azioni, contratti futures o qualunque altro strumento tra operatori. E sul partito: "A chi pensa di dare una prospettiva al centrosinistra senza il Pd" sappia che "senza questa comunità il centrosinistra non ha futuro, senza il Pd non si battono le destre. Noi non abbiamo l'ansia dell'autosufficienza, ma dell'apertura e del cambiamento".

Dopo di lui, è stato il turno di Emma Bonino, che ha lanciato un piccolo rimprovero: "Vi abbiamo rincorsi ovunque, ma alla fine mi sono sentita una questuante molesta e ho smesso. Abbiano provato cocciutamente durante il periodo del referendum a cercare di discutere con voi".

Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha puntato l'accento sull'Europa. "Ha una responsabilità e non può stare a vedere", ha detto. "Altrimenti si rischia di alimentare l'idea che sia parte del problema e non della soluzione: il problema invece è la disoccupazione. E poi, ha aggiunto: "Gli scenari di un'Italexit mi fanno rabbrividire perché chi fa queste proposte utilizza la nozione di referendum ma non ha idea dei danni economico- sociali che andrebbero a colpire i normali cittadini, tutto noi"

Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, ha invece riportato il discorso all'interno del partito, con un appello ad Andrea Orlando e Michele Emiliano: "Qui non ci sono nemici e avversari. Stiamo scegliendo il capitano ma continueremo a giocare nella stessa squadra", ha detto.

Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, si è detto "solidale" con il leader della Lega Matteo Salvini per quanto accaduto nel pomeriggio a Napoli in occasione del suo comizio in città, con scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, tra lancio di molotov, sassi e cassonetti incendiati. "Voi lo sapete - ha detto - io la penso al contrario di lui, ma ha diritto di parlare dove e quando vuole".

L'APERTURA DELLA KERMESSE - Ieri erano in tremila ad ascoltare Renzi, il quale ha invitato tutti a uscire dal "quotidiano nauseante ping pong" che da tre mesi blocca la politica italiana e dopo il saluto agli altri sfidanti, Andrea Orlando e Michele Emiliano, ha ribadito: "Rivendicare il domani è la sfida del Partito democratico, senza cedere alla paura", citando anche Franklin Delano Roosevelt: "L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa".

Tornare "a dettare l'agenda italiana" è la priorità, partendo da una piattaforma online del popolo dem, che "non si chiamerà Rousseau" come quella del Movimento Cinque Stelle, ma "Bob come Bob Kennedy" (e oggi Beppe Grillo ha già detto la sua: "Ci copia"), e dalla nuova scuola di formazione politica, quella "Frattocchie 2.0" che durerà nove mesi e crescerà 200 nuovi democratici alla volta.

Ha parlato anche d'Europa, Renzi, proponendo le primarie per il presidente della Commissione europea e per il vertice del Pse, e sfidando la minoranza bersaniana, confluita nel Movimento Progressisti e Democratici: "Siamo qui per ridare significato alla parola 'Compagni'", richiamando l'etimologia del mangiare il pane insieme. "La politica deve essere capace di indicare una direzione, non dividersi tra correnti - ha chiarito - Liberiamoci dall'atteggiamento di chi va ai talk show per battaglie rancorose verso qualcuno o qualcosa".

Parole anche per l'opposizione: "Chi ci attacca in questo momento intacca l'argine della tenuta democratica del Paese". D'altronde il Pd è "l'unica alternativa al partito azienda e al partito algoritmo". In conclusione, si è affidato alle parole di George Orwell: "Il patriottismo e la sinistra dovranno prima o poi tornare insieme". Per lui la missione del Pd sta tutta qui: "dare un'anima democratica all'Europa, prendersi cura dell'Italia da curare, affermare un'identità sociale di un patriottismo dolce che restituisce dignità alla politica e alla bellezza dell'Italia".

Oggi Renzi, con un post su Facebook, ha pubblicato un ricordo del suo discorso di ieri:

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