«Se alle europee prendiamo anche un solo voto in più del Pd, ci presentiamo da Napolitano e gli chiediamo di sciogliere le Camere». Avvolto in una bandiera dei Quattro Mori, Alessandro Di Battista si rivolge agli oltre cinquecento accorsi al Bastione San Remy di Cagliari per il parlamentour grillino. «Alle elezioni del 25 maggio dateci il vostro sostegno - grida il parlamentare del Movimento Cinque Stelle - poi se andiamo a elezioni politiche vediamo chi vince, se noi o Renzi. Come dice Grillo ne rimarrà solo uno». Di Battista se la prende con la dittatura mediatica che non dà mai conto «di quanta gente viene ad ascoltarci in piazza».

«È dall'inizio di questa avventura che procediamo di agorà in agorà, anche senza Beppe Grillo. E lui ne è molto contento». Migliaia di agorà «capillari come vasi sanguigni, perché noi vogliamo fare la rivoluzione, democratica sia chiaro. Ma la stampa non ci dà spazio e ci etichetta come quelli che dicono sempre no». Sbagliato: «Noi diciamo sì al reddito per i cittadini, all'abolizione dei rimborsi elettorali, al ritiro delle truppe dall'Afghanistan che al momento ci costano un milione e mezzo di euro al giorno, sì a mandare via Berlusconi dal Senato. Quando saremo al governo cacceremo dalla Rai i pezzi grossi messi dai partiti e taglieremo i fondi pubblici all'editoria». Sui due candidati sardi Giulia Moi e Nicola Marini, che ammette di aver conosciuto solo ieri a Cagliari, «mi sembrano molto preparati, hanno degli ottimi curriculum».
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