Islam Yakan era un giovane egiziano di buona famiglia. Al Cairo aveva frequentato con successo il liceo e poi si era iscritto all'Università, dove studiava Lettere. Tra le sue passioni, oltre ai libri, anche la musica, tanto che, come milioni di suoi coetanei, suonava in un gruppo assieme agli amici. Poi qualcosa è cambiato. E Islam ha deciso di abbracciare la causa jihadista. Ha lasciato la famiglia, la scuola, la band e si è unito a un gruppo islamista vicino all'Isis, lo Stato Islamico che imperversa in Siria e Iraq. Assunto il nome di battaglia di Abu Salma, ha poi scelto di immolarsi come kamikaze. E lo ha fatto a Kobane, città al confine tra Siria e Turchia, contesa da settimane tra i miliziani jihadisti e l'esercito curdo. Prima di farsi esplodere, Islam, neanche trent'anni, ha deciso di prendere carta e penna e di scrivere testamento. La storia è riportata oggi da alcuni media egiziani. Ed eccole le sue ultime volontà: "Continuate la jihad contro i nemici di Dio, coloro che pregano la Croce, gli ebrei, gli atei e i tiranni arabi, i loro eserciti e sostenitori. Sgozzateli, sparategli colpi in testa e fatevi esplodere con le cinture esplosive e con le autobomba", ha scritto Islam Yakan ai suoi compagni. Un invito rivolto anche a tanti altri giovani musulmani a seguire il suo esempio di ragazzo "come tanti altri" trasformatosi in uomo bomba in nome di Allah.
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