La vendita di Alitalia è destinata a concludersi dopo le elezioni del 4 marzo.

Al riguardo, sembra avere le idee chiare il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che - sullo stato della procedura di cessione della compagnia - ha fissato un punto fermo sui tempi dell'operazione, dopo che, fino a qualche settimana fa, ancora si puntava a tentare un affondo per chiudere la partita prima della scadenza elettorale.

"I pretendenti la pensano diversamente e per ballare bisogna essere in due", ha precisato il ministro.

Fino a qualche settimana fa, ancora si puntava a tentare un affondo per chiudere la partita prima della scadenza elettorale. Un obiettivo che, però, con il passare dei giorni, è diventato sempre meno alla portata fino alla presa d'atto di questi giorni, da parte di Calenda e del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, che la settimana scorsa ha affermato di non ritenere imminente la vendita della compagnia.

Sulla procedura si farà, intanto, il punto, come annunciato da Calenda, lunedì prossimo al Mise con i commissari straordinari di Alitalia. Un passaggio, spiegano fonti vicine al dossier, che rientra nel costante e continuo confronto tra il Governo e la gestione commissariale e che avrà al centro un aggiornamento sui negoziati in corso.

La speranza di chiudere prima del 4 marzo si è, dunque, infranta contro la prudenza dei potenziali acquirenti di evitare, vista la materia altamente "sensibile", i condizionamenti della campagna elettorale e procedere a una stretta, se vi saranno le condizioni, nel nuovo contesto che si definirà con il responso delle urne.

Posizioni non espresse ufficialmente ma, in alcuni casi, lasciate trapelare più o meno esplicitamente.

(Unioneonline/s.a.)

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