Ce ne sono per tutti: per le famiglie, per le imprese, per i giovani in cerca della prima occupazione ma anche per quelli che il lavoro lo hanno perso. Con la prossima legge di Bilancio, il Governo prepara una pioggia di bonus.

Si va dalle detrazioni fino a 250 euro delle spese di treno e bus, agli sgravi per l'efficienza energetica, dagli incentivi per la sistemazione di giardini, all'assunzione di giovani under 35, fino agli sgravi per gli agricoltori under 40.

Proprio sul"pacchetto lavoro si inserisce la dura presa di posizione dei sindacati. "Questo Governo ripropone la politica propagandistica, a volte discriminatoria, che aveva segnato l'era Renzi", tuona Michele Carrus, segretario generale della Cgil Sardegna. "Occorrono strumenti seri e strutturati per far ripartire il Paese, per questo siamo mobilitati unitariamente, con Cisl e Uil, affinché si possano cambiare le cose".

ASSUNZIONI DI PRECARI - Vediamo, allora, nel dettaglio le proposte contestate. Il primo capitolo riguarda l'assunzione dei giovani: per favorirle, arriva un bonus triennale che consentirà alle aziende che assumono di non pagare il 50% dei contributi fino a 3.000 euro. Questo, però, vale solo per i precari. Ovvero per quelli che, under 35 nel 2018, under 30 dal 2019, non hanno mai avuto un contratto a tempo indeterminato. Il bonus vale per un solo anno in caso di trasformazione di un contratto di apprendistato in un contratto a tempo indeterminato. L'importo del bonus salirà al 100% dei contributi da versare in caso di assunzione dopo un'esperienza di alternanza scuola-lavoro. Da segnalare, tra le altre cose, la conferma per due anni (2018 e 2019) del bonus riservati ai giovani di 18 anni: vale 500 euro e può essere utilizzato per l'acquisto di libri o per l'ingresso nei musei, ma anche per comperare un disco, per assistere a un concerto o a uno spettacolo teatrale. Non sono, invece previsti il rifinanziamento del bonus Stradivari per l'acquisto di strumenti musicali, gli 80 euro per i militari e il bonus bebè. Dovrebbero essere confermati invece il bonus nido e quello mamma.

BASTA BONUS, NON SERVONO - "Il lavoro non si crea con due bonus ma con investimenti strutturali", afferma ancora Michele Carrus. "Bisognerebbe, per esempio, sostenere le imprese sulla fiscalità e non con gli sgravi contributivi che non fanno altro che minare il sistema previdenziale. Per questi motivi siamo insoddisfatti".

RISTRUTTURAZIONI E MOBILI - Tra le novità, c'è anche la proroga di un anno, anche se con alcune modifiche, del bonus per le ristrutturazioni energetiche e l'acquisto di mobili. Diminuiscono le agevolazioni previste per gli interventi di riqualificazione energetica: dal 1 gennaio 2018 la detrazione passerà dal 65% al 50%, ma soltanto per le spese relative al rifacimento di finestre e infissi e "la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti di dotati di caldaie a condensazione". Arriva, inoltre, il bonus verde, con una detrazione del 36% (su una spesa massima di 5.000 euro) che va spalmato in 10 rate nella dichiarazione dei redditi, destinato alla sistemazione a verde di aree scoperte (le recinzioni, gli impianti di irrigazione, ma anche per realizzare pozzi, coperture a verde e giardini pensili). Una misura di cui potranno usufruire anche i condomini.
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