"Una varietà di interventi che rivoluzionano il nostro approccio, il nostro modo di lavorare". Vengono descritti così, come singole rivoluzioni riguardanti ambiti diversi, "le apparecchiature, la raccolta dei dati in campo, e i criteri con cui lavoriamo".

A spiegare nel dettaglio in cosa consista la nuova frontiera dell'industria 4.0 è Giuseppe Citterio, il direttore Pianificazione e Sviluppo della Saras.

A capo del programma Digital Saras, è salito ieri in cattedra per illustrare ai futuri ingegneri i progetti pilota avviati nel 2017 da un team di professionisti che lavorano all'interno dello stabilimento.

LA GIORNATA - Si è aperto così l'Open day che ha portato a Sarroch cinquanta studenti dell'Università di Cagliari, iscritti alle facoltà di ingegneria chimica, meccanica ed elettronica, e dell'Istituto tecnico-liceo delle scienze applicate Giua. Oltre ad alcuni rappresentanti del mondo universitario e della ricerca.

I ragazzi hanno potuto visitare "l'officina" in cui le più grandi innovazioni al mondo, per quanto riguarda le tecnologie digitali applicate all'industria, sono già realtà.

I CAMBIAMENTI - "In prospettiva - spiega Citterio - è tutta la funzionalità dello stabilimento che verrà modificata, un po' come sta succedendo nella nostra vita comune, basti pensare ai nostri telefoni, prima apparecchi telefonici con la rotella e oggi diventati smartphone".

LA SICUREZZA - Per il direttore generale della Saras, Dario Scaffardi, lo stabilimento ha acquisito una ulteriore risorsa "che dovrebbe impattare molto fortemente sul modo di lavorare, sulle competenze delle persone, che sicuramente - sottolinea - avranno innanzitutto un grande beneficio in termini di sicurezza, perché sarà possibile lavorare in modo ancora più sicuro".

A dare il benvenuto ai ragazzi anche il presidente Sarlux Francesco Marini e l'amministratore delegato Sarlux Carlo Guarrata, che hanno ricordato lo scopo della giornata: l'importanza della connessione tra il mondo dello studio e quello del lavoro.

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