Dal Consiglio dei ministri giungono buone notizie e un po' di soldi per la Sardegna.

Stanziamenti per 518mila euro arrivano dal dipartimento per le Politiche della famiglia presso la presidenza del Consiglio dei ministri, denaro che la Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali Luigi Arru, destinerà alle politiche di supporto alla famiglia e alla genitorialità.

Si tratta di fondi per il triennio 2014-2016, che verranno trasferiti alla Regione quest'anno: per la precisione 148mila euro per il 2014, altrettanti per il 2015 e 222mila per il 2016.

Lo stanziamento del 2014 andrà a coprire interventi per le famiglie, gli altri saranno utilizzati per azioni a favore della natalità.

"Il problema delle nascite e dell'invecchiamento della popolazione ha assunto in Sardegna proporzioni preoccupanti, tanto da collocarci all'ultimo posto in Italia, come evidenziano gli ultimi dati Istat", ha scritto in una nota l'assessore Arru.

Eccoli i dati: la fecondità in Sardegna è di 1,07 figli per donna, contro una percentuale nazionale (già bassa) di 1,34. In Sardegna i sardi sono diminuiti di 5400 unità solo nell'ultimo anno, mentre gli over 65 rappresentano il 22,1% della popolazione.

"Per questo - la chiosa di Arru - vogliamo mettere in campo nuovi strumenti di sostegno alle giovani coppie".

Servitù militari
Servitù militari
Servitù militari

SERVITÙ MILITARI - Il governo ha stanziato anche 15 milioni di euro a titolo di compensazione per i comuni sardi gravati da servitù militari. La cifra, che riguarda il periodo che va dal 2010 al 2014, sarà trasferita a breve alla Regione. È arrivata la firma del ministro della Difesa Roberta Pinotti, manca solo quella del titolare del Tesoro Piercarlo Padoan.

Lo ha reso noto il presidente della Regione Francesco Pigliaru nel corso di un incontro a Villa Devoto, comunicandolo a una delegazione di sindaci.

"È un primo risultato importante nella nostra trattativa con il governo", ha detto il governatore. "Si tratta di risorse importanti per i Comuni che dovranno destinarle esclusivamente agli ambiti delle politiche sociali e delle opere pubbliche".
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